FOLIGNO (R.M.) Quando ti fai una chiacchierata del genere, allora capisci tante cose sul perché l’Atletico Foligno sia primo in classifica dopo quattro giornate. Al di là dei risultati, assolutamente apprezzabili, ti rendi conto dei valori, della profondità di pensiero, delle emozioni che pervadono l’ambiente, delle componenti che entrano in gioco. Principalmente, su tutte, quella umana: a sottolinearlo più volte è Elisa Narcisi, capitano dell’Atletico Foligno che non ha alcuna voglia di smettere di stupire.

Dopo il primo derby vinto contro il Perugia e il primo posto a punteggio pieno il morale la soddisfazione deve essere alle stelle…
«Il derby è sempre un derby. È stata una soddisfazione, ma abbiamo anche avvertito inizialmente la responsabilità. Stiamo facendo benissimo e questo per noi è un onore e allo stesso tempo un onere. Siamo state brave come squadra e società a stemperare gli animi, a cercare di divertirci come è giusto che sia nello sport. Penso di poter dire che domenica ha vinto chi ha dimostrato di essere più squadra».

Intorno a voi si respira un bel clima!
«Sì, c’è un’ aria nuova, distesa. Si sono create sinergie e sincronie importanti. Dire che ci abbiamo lavorato non è nemmeno esatto, perché sono sorte in maniera automatica e devo dire che il merito è della società che non ci fa mancare niente: mettere 10-15 persone sulla stessa linea d’onda, che remano tutte dalla stessa parte, non è per nulla facile».

Di solito il mondo delle interviste sportive è costellato di frasi fatte come “Il nostro segreto è il gruppo”. Mai come stavolta, però, nel vostro caso è la verità effettiva. Siete praticamente le stesse da alcune stagioni e questo ha permesso di raggiungere un miglioramento costante. 
«Il tempo è importantissimo per trovare i giusti equilibri, che sono fondamentali. Quando si getta il seme, bisogna aspettare che nasca la pianta: questo penso sia un paragone che calza a pennello con il nostro caso. Il nostro segreto è davvero il gruppo; un gruppo che però ha alle spalle, davanti ed accanto una società che ci dà i migliori strumenti per lavorare, tanta tranquillità e la possibilità di divertirsi. Proprio quest’ultimo aspetto è fondamentale nello sport. Di sicuro nel nostro cammino affronteremo fasi di down e faremo errori. Noi siamo sempre state brave ad interpretare al meglio il concetto di sbaglio: nella nostra società l’errore è sempre demonizzato per retaggio culturale; invece è fondamentale partire da quello che non si è fatto bene per poter migliorare. Siamo in un mondo che mira al profitto, alla produttività e al risultato immediato. Vengono meno le persone, cosa che invece da noi non succede: nell’ Atletico Foligno siamo prima persone e poi giocatrici. Senza questa considerazione non sarebbe facile gestire le partite ed anche le emozioni, visto che noi donne siamo emotive: entrano in gioco tanti fattori e gli equilibri sino importanti, come ho già detto. La nostra ricetta per adesso è vincente, ma non saremo sempre al top: verranno delle difficoltà, ma conta come sapremo rialzarci. Domenica per esempio non siamo partite bene, ci abbiamo messo molto a prendere le misure, ma siamo state brave».

Parlavi di equilibrio: ma la sensazione è che i vostri piedi siano ben piantati per terra.
«È la nostra caratteristica più bella, ma anche, se vogliamo, una condanna. Non siamo tipe che si montano la testa. Stiamo facendo bene, ma siamo spensierate; ogni tanto il pensiero ci va, è normale, ma di sicuro non pensiamo di essere le più forti. Siamo le prime giudici, e anche troppo severe, di noi stesse. Siamo arrivate a questo punto perché il nostro sistema di pensiero parte da lontano. Il lavoro, la cura, il rialzarsi dagli errori stanno portando i frutti. Ora vogliamo continuare ad emozionarci».

Un’emozione sarà anche andare a giocare a Taranto domenica prossima.
«Affrontiamo una realtà nuova. Sarà una trasferta lunga che stimola la nostra curiosità. Il ritiro pre-gara anche sarà una cosa bella da vivere. Sono molto contenta, perché siamo come in una famiglia, composta da persone stupende. Emotivamente e caratterialmente ci siamo incastrate alla perfezione».

E allora continuate a divertirvi e a sognare!
«Il divertimento è il motore di tutto nello sport. Più che sognare, però, direi che dobbiamo puntare a prendere quello che viene e godercelo in quel momento, nel senso maggiormente accettato del detto latino “carpe diem”».











Commenti