SPOLETO – Domani sera lo Sci Club Spoleto festeggia 60 anni di vita con una cena al ristorante “Il Pianaccio” ed ha inviato tutti coloro, che almeno una volta nella vita hanno partecipato ad una settimana bianca organizzata dal club, o che sono stati soci. Sarà una serata a base di aneddoti e racconti e allora anche valleumbrasport.it vuole dare il suo piccolo contributo con un ricordo di vita vissuta dal direttore Daniele Minni.

“Estate 1983, luglio, settimana bianca estiva a Les Deux Alpes e lezione di vita indimenticabile. Mio zio, Angelo Dominici, era uno dei soci attivi dello Sci Club, io ero un bambino di 6 anni e partecipai con mia mamma alla mia prima settimana bianca estiva. Les Duex Alpes negli anni 80-90? Un paradiso terrestre per un bambino di 6 anni, mille divertimenti diversi, ma soprattutto lo sci estivo. Per me era la prima volta sulla neve d’estate.

 Dal paese, per raggiungere il ghiacciaio, si prendeva una cabinovia con degli strapiombi assurdi, che a causa del vento poteva rimanere ferma anche 30 minuti. Terrificante… Sul ghiacciaio vidi per la prima volta l’ancora… ma veniamo al dunque…

In albergo conosco una bambina di 6 anni, figlia di un noto giocatore di calcio della Juventus e della nazionale tra gli anni 70-80. Era in vacanza con la mamma ed è stata la mia “amichetta” di giochi per tutta la settimana, o meglio per quasi tutta la settimana.

Si perché facevamo insieme anche la scuola sci e come da prassi alla fine della settimana si fa la gara di fine scuola. Io amo l’agonismo e al termine della discesa tra le porte sono subito andato dal maestro, che con carta e penna segnava i tempi. Ebbene il maestro mi disse che ero arrivato secondo e la mia amica sesta.

Grande emozione: “pendo la medaglia d’argento”. Nel pomeriggio in hotel arriva il momento della premiazione. Il maestro, forse amico della mamma della mia amica, legge i risultati: Minni Daniele 6° classificato, mentre la mia “amichetta” incredibilmente sale sul secondo gradino del podio.

Avevo solo 6 anni, ma ho iniziato a capire come funziona la vita. Forse è da quel giorno che inconsapevolmente ho deciso di fare il giornalista…”