PERUGIA – L’11 maggio sarebbe dovuto essere il grande giorno per il Real Foligno ed invece no, i ragazzi del Patron “Mimmo” Caso, vincitori del girone A del campionato di C2 (foto), rimarranno a casa perché il CRU non li ha neanche invitati alla grande festa del calcio a 5 umbro che si terra al Pala di Vittorio di Terni.

La storia che stiamo per raccontarvi ha dell’incredibile ed i protagonisti sono ancora una volta loro, i dirigenti del CRU FIGC.

Partiamo dall’inizio: il CRU quest’anno ha istituito il Trofeo Umbria Campione di calcio a 5 e attraverso il comunicato n° 185 bis del 26 aprile stabilisce le regole per partecipare all’ambito trofeo che vale solo per la gloria ed è riservato a C1 e C2 maschile e C femminile.

Ebbene il CRU nel comunicato non indica una data, ma informalmente sente le società per decidere quando giocare e ieri finalmente con il comunicato n°192 bis comunica che si gioca sabato 11 al Pala Di Vittorio di Terni. Al trofeo per la serie C2 partecipano le vincitrici del girone A e B che sono il Real Foligno e la Umbra Sabina.

Ora i dirigenti folignati con grande sorpresa scoprono che nel programma di sabato la finale di serie C2 non è prevista. Al posto della serie C2 sarebbe stato stata inserita la finale di Coppa Umbra Juniores.

Ma cosa è successo? Il Real aveva dato disponibilità proprio fino all’11 maggio, ma l’Umbra Sabina da quanto trapela non potrebbe scendere in campo perché a Calvi dell’Umbra si celebra il patrono San Pancrazio e giocatori e dirigenti sarebbero impegnati nella festa.

E allora quando si giocherà il trofeo Umbria Campione di calcio a 5 di serie C2? Nel comunicato numero 192 bis non si dice niente a tal proposito e allora il Real Foligno tramite Pec ha deciso di chiedere spiegazioni al CRU.

Dopo il danno anche la beffa…
Ora il rischio è che il CRU individui una nuova data per giocare la finale, ma il Real potrebbe essere costretto a scendere in campo con una formazione rimaneggiata a causa di numerose assenze.

Nulla di grave perché come detto il trofeo vale solo per la gloria, ma è evidente che il CRU avrebbe potuto gestire diversamente questa situazione ed invece l’ha fatta diventare una barzelletta. Forse ora i dirigenti per rimediare decideranno di assegnare il trofeo direttamente a San Pancrazio.
 











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