PERUGIA – Prosegue l’inchiesta della Procura della repubblica di Perugia sull’esame “farsa” del giocatore uruguaiano Suarez, che in estate sarebbe dovuto passare alla Juventus. Di recente tra i testimoni è stato sentito anche il Football Director della Juventus il folignate Federico Cherubini, che come ribadito più volte non risulta tra gli indagati.

Come emerse sin dall’inizio il ruolo di Cherubini fu solo quello di mettere in contatto il Club bianconero con la realtà universitaria perugina. Fatti che sono stati confermati nella deposizione dello stesso Cherubini di cui ieri il Corriere dell’Umbria ha riportato alcuni passaggi.

 “Il mio ruolo è stato quello di connessione con la realtà di Perugia, essendo io di Foligno. I primi di settembre verificammo che il calciatore non aveva il passaporto italiano ed era necessario acquisire la certificazione della lingua italiana. Lo staff di Suarez ci informò che la certificazione poteva essere acquisita a Siena o a Perugia. Il segretario Lombardo mi chiese se conoscevo Maurizio Oliviero, rettore dell’Università di Perugia, e risposi che lo conoscevo e avevo il contatto telefonico. Lo chiamai e nel corso della telefonata mi rispose che la competenza del rilascio del certificato era della Stranieri. Quindi mi diede il contatto di Olivieri. Successivamente, credo il 10-11 settembre, ho ricevuto una telefonata da Oliviero perché la vicenda dell’esame era diventata di dominio pubblico. In particolare se la Juve avrebbe preso una posizione ufficiale e io gli feci presente che non avremmo fatto nulla come società perché la decisione di svolgere l’esame o meno era personale del calciatore, che peraltro non era nostro tesserato”.











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