SPOLETO – 27 medaglie tra Olimpiadi, Mondiali ed Europei  (12 Andreaa e 15 Agnese) un bronzo olimpico a testa, a Londra 2012 Andreaa e aTokyo 2021 Agnese, tre titoli mondiali Agnese e due Andreaa.

Tutto ciò è partito da Spoleto e precisamente dalla polisportiva La Fenice. Andreaa Stefanescu e Agnese Duranti hanno scritto la storia della ginnastica ritmica italiana ed in particolare della squadra azzurra delle Farfalle. Dieci anni di storia rivissuti oggi al Palazzo Comunale nel corso dell’evento “Salotti Sportivi” organizzato dal CONI Umbria “Atleti spoletini ai giochi Olimpici”,  inserito nell’ambito della rassegna “Il Coni per il Festival”.

A fare gli onori di casa il Sindaco di Spoleto Andrea Sisti ed il presidente del CONI Umbria Domenico Ignozza. “È un onore – afferma il sindaco Sisti – che la cultura dello sport entri in una manifestazione come il Festival dei Due Mondi che da la possibilità di espressione a culture differenti”.  

A tal proposito Agnese precisa che, “questo sport (la ginnastica ritmica) è connubio perfetto tra sport ed arte, ci muoviamo su una musica per trasmettere qualcosa”.

 

Ma cosa rappresenta lo sport nella vita di queste due ginnaste?

Andreaa: “Lo sport ha rappresentato tutto nella mia vita, ho iniziato a sognare dal primo giorno che sono entrata in palestra ed  ho realizzato il sogno olimpico. È stato fondamentale arrivare qui a Spoleto, se fossi rimasta in Romania non sarei arrivata dove sono arrivata. Devo ringraziare Roberto Settimi e Laura Bocchini che si sono comportati con me come dei genitori”.

Agnese: “Ho iniziato a fare ginnastica per caso, sono andata con una mia amica alla palestra di Campello e da li ho iniziato.  Ho sempre amato muovermi, ho messo piede in palestra e da li non sono più uscita. L’esperienza olimpica? Non è stato semplice con  il Covid abbiamo dovuto attendere un anno, oi è arrivata la medaglia che ci ha ripagato di tutti i sacrifici”.

 

Andreaa passa il testimone ad Agnese

Agnese: “Quando sono entrata in palestra ho sempre visto Andreaa come una da imitare, un idolo un punto di riferimento, Poi ci siamo ritrovate nella stessa squadra”.

Andreaa: “È una storia bellissima per me è stato un grande onore passare il testimone ad Agnese. Ricordo che un giorno Laura mi ha chiamato per informarmi che Agnese aveva smesso, ero preoccupatissima, ma fortunatamente la pausa è durata pochissimo”.

 

Cosa significa rappresentare un esempio per tante piccole ginnaste?

Andreaa e Agnese: “È un grande onore, ma anche una responsabilità, la nostra comunque è una disciplina che impone rigore”.

 

La vita di un atleta è fatta di monti di grande gioia, ma ci sono anche momenti poco piacevoli.

Andreaa ricorda quando mezz’ora prima dell’esordio ai campionato Juniores, fu fermata a causa della mancanza di alcuni documenti per la cittadinanza, ma anche l’amara olimpiade di Rio quando fu relegata al ruolo di riserva.

Più recente il momento amaro di Agnese perché la recente Europeo di Tel Aviv dopo aver eseguito due esercizi perfetti si sono incredibilmente viste passare avanti proprio dalla squadra di casa di Israele.

 

Sono anche questi i momenti che formano un campione o meglio in questo caso due campionesse. Da lunedì Andreaa tornerà ad insegnare ginnastica, mentre Agnese riprenderà gli allenamenti in vista del mondiale di settembre. la storia quindi non finisce qui perché il volo continuerà fino a Parigi 2024.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 











Commenti