FOLIGNO (di Daniele Minni)“Vivere senza limiti e non arrendersi mai”. Anche la tennista Katja Scherillo (foto), fa suo lo slogan di “O anche no”, il  programma tv dedicato alla disabilità, in onda su Rai 3, e condotto da Paola Severini Melograni.

L’atleta del Ct Foligno è stata protagonista di uno dei servizi della puntata dello scorso 8 gennaio, raccontando la sua storia e parlando della sua grande passione, il tennis che le ha permesso di tornare a sorridere e di affrontare più serenamente una vita indubbiamente non semplice.

“I miei genitori a 8 anni, come tutti i genitori portano i figli a provare uno sport, mi hanno portata al campo da tennis, io mi sono appassionata e dai 12 ai 16 anni sono stata campionessa regionale della Campania, poi sono caduta, ma non si capiva il motivo, hanno detto ai miei genitori che ero stressata, a quel’epoca non facevano indagini approfondite. Io ho allentato perché avevo sempre più stanchezza, infatti a 29 anni mi hanno dato la diagnosi di sclerosi multipla.

Qualche anno fa, con i figli, si è trasferita a vivere a Foligno e per caso ha ritrovato il tennis.
“Io non sapevo, non conoscevo il mondo dello sport in carrozzina. È stato per caso, quando mi sono trasferita a Foligno che ho conosciuto degli atleti di basket in carrozzina, che mi hanno fatto provare a sedermi sulla sedia. Per me non è stata una cosa facilissima perché io non vivo in carrozzina, ho dei momenti in cui la mia malattia si fa sentire quindi uso il deambulatore ed ho una carrozzina a casa, però non ci vivo quotidianamente. Devo dice che ringrazio la carrozzina perché mi ha riportato sul campo da tennis.

Un tuffo nel passato di oltre 30 anni che le ha permesso di tornare a vivere le stesse emozioni di Katja bambina ed adolescente.
“Quando sono in campo chiudo gli occhi e sento questo suono della pallina molto particolare “pof”. Io torno indietro, mi sento di nuovo 20enne e penso che corro, corro con le mie gambe, incontro alla pallina. Mi dicono sempre che sorrido, sono carica, quando faccio i tornei non si molla mai fino all’ultima palla.

Non si molla neanche quando si gioca il doppio con gli amici di sempre Gianni Renna, Massimo Cagiola e Mario Pagliuca:
Quando guardo questi ragazzi che mi hanno insegnato tanto e che vivono in carrozzina penso che mi lamento troppo.

Katja ringrazia lo sport, il tennis le ha permesso di tornare a sorridere e di affronate con serenità la sua malattia.
Ho vissuto dei momenti molto difficili, ma dovevo aprirmi alla vita perché la depressione nelle malattie croniche sta sempre li e ti può sopraffare, io devo dire grazie allo sport. Non ho più paura della malattia, se dovessi finire in sedia a rotelle, ho un esempio al mio fianco tutti i giorni, non ho paura di vivere, perché a 30 anni quando ti ammali la prima paura e come affrontare la vita, a 50 anni ho fatto pace con la mia malattia ed è diventata una mia compagna.

Al Ct Foligno è stata accolta a braccia aperte da tutto lo staff del Presidente Luca Brufani e del responsabile organizzativo Antonio Fringuelli e oggi è la n°8  del ranking del wheelchair tennis italiano, ma non si ferma qui.
Ho fatto anche una visita medica per poter partecipare agli internazionali e sto studiando per diventare giudice arbitro anche per gli atleti normodotati per essere un punto di riferimento per il mio circolo. Come loro hanno dato a me, io voglio dare a loro.

Katja quindi non ha alcuna intenzione di fermarsi è lancia un messaggio agli altri: “Le malattie non devono fermare la voglia di vivere”.

 

 

 











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