ALTO DE EL MORREDERO (Spagna) – È finalmente finito il digiuno del ciclismo italiano, perché c’è un nuovo talento che probabilmente potrà dire la sua nelle grandi corse a tappe. Si chiama Giulio Pellizzari e ieri, a la Vuleta in Spagna, ha vinto la sua prima gara da professionista.

Il classe 2003 della Red Bull Bora Hansgrohe, dopo 143,2 chilometri ha tagliato il traguardo della tappa 17 (O Barco de Valdeorras-Alto de El Morredero) in solitaria e con il dito rivolto al cielo.

Sfida tra giovani con lo statunitense Matthew Riccitello. Pellizzari ha fatto la differenza in salita è andato via nel finale, ultimi 3 chilometri da incorniciare e l’urlo liberatorio sul traguardo.

Grande festa quindi per il ciclismo italiano, ma grande festa anche a Foligno, perché non tutti sanno che il 22enne marchigiano ha imparato a pedalare proprio nella città della Quintana e precisamente alla Unione Ciclistica Foligno.

Da Camerino ha seguito le orme del fratello Gabriele in Umbria alla corte della società del Presidente Moreno Petrini. Ha corso per la società folignate da Allievo e Juniores (durante la pandemia) fino ad arrivare alla convocazione con la Nazionale Juniores per l’Europeo 2021 che si è tenuto in Trentino.

Lo stesso Presidente Petrini ed i i tecnici Sandro Settimi e Massimiliano Gentili, che lo hanno seguito da giovane ciclista avevano intuito che il ragazzo aveva talento e che avrebbe potuto fare strada. La stessa intuizione dei dirigenti di uno dei team più famosi al mondo la Red Bull-Bora che lo ha ingaggiato ad inizio anno.

Nel 2024 il debutto al Giro d’Italia con la VF Goup poi quest’anno la consacrazione alla corsa rosa con il 6° posto nella classifica generale e ieri la prima fantastica vittoria da professionista alla Vuelta. Ma questo è solo l’inzio…