SPOLETO (stefano gobbi) – Il calcio inteso come sport tra i più popolari vive (e costruisce le proprie fortune) sulla dicotomia che vede fronteggiarsi chi asserisce che per vincere occorrano tanti soldi e chi invece afferma che l’impegno e il saper ben lavorare possa bastare per raggiungere importanti traguardi. La seconda teoria è condivisa dal nuovo tecnico della Ducato Calcio Matteo Di Tanna classe 1982 un passato come buon centrale sia difensivo che di mediana nelle giovanili della Voluntas Spoleto che così

racconta la sua carriera di allenatore:
Il mio è un percorso un po’ particolare, partito quasi per caso grazie al compianto Lanfranco Campana che mi inserì tra gli istruttori della Voluntas dopo che per un anno avevo seguito ogni allenamento del grande Marcello Pasquino. Ero estasiato nel vedere allenare il tecnico calabrese e come guidava un gruppo di “ragazzini” con tutte le problematiche che c’erano. Le motivazioni che riusciva a dare a quel gruppo giorno per giorno era una cosa meravigliosa.

Ho già avuto un’esperienza in seconda categoria con l’Atletico Spoleto grazie al mio amico Stefano Tardocchi che in 2 anni portò la squadra nella categoria superiore e mi cedette il timone dimostrandomi fiducia incondizionata nonostante fossi molto giovane e inesperto. Non finirò mai di ringraziarlo. Poi ho avuto un’esperienza all’estero come Capo Allenatore di un’Accademia Internazionale ed ebbi l’occhio e la fortuna di scegliere bene i ragazzi da portare in Italia, tant’è che uno ha anche esordito e segnato sia in serie B che in serie A. Poi da lì sono entrato una prima volta alla Ducato e successivamente alla Ternana come vice allenatore della Primavera guidata da un grande professionista come Stefano Avincola (20 anni di carriera nella Lazio) che mi ha insegnato tantissimo dandomi sempre fiducia e grandi consigli che conserverò sempre. Dopo due anni, sono rientrato alla Ducato trovando una società cresciuta sotto tutti i punti di vista. Ho creato un mio staff con Paolo Panetti, col quale ho condiviso tutto dal primo giorno, inserendo poi Alessandro Campi col quale avevo lavorato alla scuola calcio della Voluntas e 2 ragazzi giovani provenienti dal nostro settore giovanile come Lorenzo Baratta e Alessandro Scaramucci (che mi seguirà anche in prima squadra) con Luigi Pugliese come dirigente responsabile e col quale c’è un bel rapporto di stima reciproca. Il lavoro che abbiamo fatto con i ragazzi 2003 e 2004 è stato un po’ particolare. Non abbiamo mai diviso le annate in allenamento portando avanti un lavoro tecnico comune rinunciando magari a qualche risultato immediato ma lavorando sul periodo medio lungo per un futuro in Prima Squadra di quanti più giocatori possibili. La pandemia ha bloccato il percorso nel momento più importante ma siamo sicuri di poter recuperare il tempo perso. Adesso la società mi ha offerto questa grande disponibilità, inutile nascondere che c’è emozione, felicità ma anche tanta responsabilità e quindi stiamo lavorando tutti i giorni per allestire una rosa competitiva che possa ben figurare nel massimo campionato regionale.

Come sarà la Ducato della prossima stagione? Su quali forze “esperte” potrà contare e su quali e quanti giovani?
“Alessandro Mazzocanti e Lucio Stella stanno facendo un grande lavoro e c’è molta sintonia. La società ha messo a disposizione il budget giusto per costruire una squadra giovane con qualche “giocatore esperto” ed in grado di lottare per salvarsi. A tutti i nostri ragazzi vorremmo aggiungere 3 o 4 elementi di esperienza, confermare Tomassoni giocatore importantissimo per la categoria e siamo convinti poi di avere una grande base di giovani (under e non più under) che hanno ancora tanti margini di miglioramento. Non mi sbilancio sui nomi dei nuovi giocatori perché siamo in pieno calciomercato e ci sono delle trattative in corso ma con la società siamo d’accordo su un aspetto fondamentale: chi arriva deve avere un profilo umano, prima che tecnico, di spessore. Deve essere una guida per i nostri ragazzi, un esempio dentro e fuori del campo. I gruppi si costruiscono su valori quali la collaborazione, l’unione d’intenti. Vogliamo e dobbiamo essere una squadra, non un gruppo di giocatori. Senso d’appartenenza prima di ogni cosa”.

Nel prossimo campionato di Eccellenza quale sarà la scommessa più grande della Ducato?
“La Ducato è una grande famiglia, una società che in 10 anni ha raggiunto traguardi importanti e la prima squadra deve trasmettere questi valori. Di sorprese all’interno della nostra squadra ce ne possono essere tante, starà a me, a Simone Batti (che ho scelto personalmente come allenatore in seconda per la sua lunga e bellissima carriera e per il suo valore umano) farle emergere come pure ad Alessandro Pelosi, (il nostro nuovo preparatore atletico che è arrivato in punta di piedi lo scorso anno a Spoleto e che ha dimostrato di esser un vero professionista e persona brillante e ricca di idee), a Maurizio Romoli (che dall’anno scorso non solo allena i portieri della prima squadra ma ha creato uno staff di preparatori che lavorano dai piccoli fino a salire). Sarà un compito anche di Paolo Panetti e Alessandro Scaramucci (che mi seguiranno), creare un ambiente sereno, costruttivo e con un obiettivo comune. Loro dovranno anche sopportare i miei sbalzi umorali, ma lo sanno già! Permettetemi di ringraziare per l’opportunità concessami il Presidente Michele Zicavo, i Vicepresidenti Filippo Ferroni e Dario Lupi. Ringrazio poi Matteo Restani che per me è stato sempre un punto di riferimento e Giovanni D’Andrea che negli anni ha creato con l’aiuto di tutti gli istruttori una scuola calcio apprezzata, e non a caso diventata Scuola Calcio Élite. Entrambi mi hanno sempre sostenuto. Ringrazio infine tutto il consiglio direttivo della Ducato per avermi concesso questa grande opportunità. A tutti loro prometto il massimo impegno, mio, dello staff e della squadra. Non mi piace fissare degli obiettivi. Dico solo che affronteremo partita per partita con sudore, sacrificio e soprattutto con la voglia di stupire. Non vediamo l’ora di iniziare dopo tutto quello che è successo nel mondo e che ha fermato il nostro amato sport e speriamo davvero che non ci si fermi più”.

Come vede le avversarie?
“Sulle altre squadre posso dire che probabilmente tante confermeranno le rose dello scorso anno visto che il campionato si è fermato subito. C’è qualche movimento di mercato che mi fa pensare che ci saranno quelle 4-5 squadre con obiettivi di vertice. Penso che bisognerà vedere quanto il Covid abbia inciso a livello di sponsorizzazioni e di budget con molte squadre che probabilmente ragioneranno come la Ducato e faranno progetti sostenibili con molti giovani che potranno trovare posto. Ma un giudizio più preciso potrò darlo più in là quando sarà finita anche la serie D e molti giocatori “prestati” alla categoria scenderanno di nuovo”.

Matteo Di Tanna inizia una nuova avventura nella sua vita di allenatore: un grande in bocca al lupo che possa raggiungere i traguardi sperati











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