ROMA – Il quarto mandato di Luigi Repace alla guida del CRU della LND-FIGC potrebbe durare appena un mese. Il Tribunale Federale Nazionale della FIGC infatti si riunirà l’11 febbraio alle 11 per discutere il ricorso presentato da Luca Fiorucci in merito alla presunta incandidabilità di Repace che lo scorso 11 gennaio è stato eletto (come previsto dalle legge con oltre il 55% delle preferenze) nuovamente Presidente del Cru della LND-FIGC.

Luca Fiorucci asprirante candidato, che non ha però preso parte alla corsa elettorale per non aver raccolto il numero di firme minime per la candidatura, ha presentato ricorso al Tribunale Federale FIGC per chiedere l’annullamento dell’assemblea elettiva ordinaria del CRU per il quadriennio 2021/2024, sollevando il mancato rispetto della Legge 11 gennaio 2018, n. 8 in materia di limiti al rinnovo dei mandati.

In sintesi la legga limita a un massimo di tre mandati l’incarico per i presidenti e i membri degli organi direttivi nazionali e territoriali delle federazioni sportive nazionali. Ebbene la stessa legge consente un quarto mandato solo per i presidenti in carica al momento dell’entrata in vigore della stessa legge, vincolato al 55% delle preferenze.

Fin qui tutto in regola, ma i legali di Fiorucci  hanno scovato un cavillo che potrebbe mettere in discussione il quarto mandato del Presidente Repace perchè al momento dell’entrata in vigore della legge Repace non avrebbe ricopero il ruolo di Presidente del Cru è quindi non sarebbe ricandidabile per il quarto mandato.

Il Presidente Repace infatti si era dimesso il 28 aprile 2017, per poi essere rieletto nel 2018, ma solo pochi giorni dopo l’entrata in vigore della famigerata legge.

Ora la parola passa al Tribunale Federale FIGC che dovrà decidere quindi sulla presunta incandidabilità di Repace.

 

 

 

 











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