FOLIGNO – Sono giorni bollenti per il futuro del Foligno Calcio. A decidere le sorti della prima società della città della Quintana sarà indubbiamente il Presidente Renato Colavita costretto, domenica a Rieti (foto) a dover ingoiare il boccone amaro, anzi amarissimo della retrocessione in Eccellenza.

L’esito finale di una stagione a dir poco complicata rende ancora più incerto il futuro e la domanda che i tifosi si pongono già da domenica sera è: “Ma il Foligno si iscriverà al prossimo campionato di Eccellenza”? Difficile dire cosa succederà da oggi alla metà di luglio, ma è evidente che la situazione non è semplice.

Lo scalino più alto da superare è quello “dell’inesistenza di situazioni debitorie nei confronti di Enti Federali, Società e Tesserati” che è una delle condizioni obbligatorie anche per iscriversi al campionato di Eccellenza. In sintesi la società deve saldare tutti gli impegni economici presi in questa stagione con giocatori e staff tecnico. Impossibile quantificare la cifra, ma l’obiettivo della dirigenza non può che essere quello di ottenere le liberatorie ed evitare  o risolvere vertenze prima della scadenza dei termini d’iscrizione. Se così fosse la situazione si semplificherebbe perché in Eccellenza diminuisce la tassa d’iscrizione e non è obbligatoria la fideiussione.

Salvare il salvabile
È chiaro che se la società non dovesse iscriversi perderebbe il capitale sociale composto dai giocatori di proprietà che si svincolerebbero automaticamente. Da questo punto di vista la dirigenza potrebbe anticipare i tempi e “fare cassa” piazzando in anticipo i giocatori di maggior valore.

Il Presidente Colavita quindi avrebbe le possibilità per salvare la società, ma è chiaro che poi ci sarebbe una nuova stagione da affrontare. La retrocessione in Eccellenza rende più difficoltoso un eventuale passaggio di proprietà e sul fronte delle trattative con un gruppo di imprenditori della Lombardia, annunciato dalla società circa un mese fa non ci sono novità. Non iscriversi significherebbe fallire e perdere tutto, quindi in questo momento il Presidente Colavita dovrà decidere se indossare i panni del traghettatore con la possibilità di cedere poi la proprietà a qualcun altro o se portare il Foligno alla “rottamazione”.

È chiaro che il tempo corre e per riuscire a salvare il salvabile è opportuno mettersi immediatamente a lavoro. Ma l’amministrazione comunale? Cosa dice?

 











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