SPOLETO -Riceviamo e volentieri pubblichiamo integralmente una lettera aperta inviata direttamente al Direttore di valleumbrasport.it da parte della Superga 48 in replica al nostro articolo “GIOVANILI – Spoleto, fine di un settore giovanile, addio alla Superga 48, proprio nel giorno del Grande Torino”.

Caro direttore,
Con radici profonde e una gestione salda e trasparente, la Superga48 non è solo un punto di riferimento per gli appassionati di calcio, ma anche un esempio virtuoso di impegno sociale e comunitario. Oggi, in un’epoca in cui l’individualismo spesso prevale sul bene collettivo, Superga48 ha compiuto una scelta coraggiosa, lungimirante: rinunciare al proprio settore giovanile (non alla scuola calcio) per stringere una collaborazione strategica con l’ASD Spoleto, con l’obiettivo dichiarato di far crescere il calcio spoletino nel suo insieme.

Superga48 non ha mai rincorso mode o scorciatoie. Ha preferito il percorso della crescita sostenibile, puntando su allenatori preparati, dirigenti onesti e giocatori motivati. È grazie a questi valori che la società è riuscita a guadagnarsi il rispetto non solo in campo, ma anche fuori, diventando un punto di riferimento per generazioni di spoletini.
L’obiettivo, dunque, non è abbandonare i giovani, ma piuttosto garantire loro un futuro sportivo più strutturato, formativo e competitivo. Da qui nasce la collaborazione con ASD Spoleto, un sodalizio pensato non per dividere, ma per unire.

La collaborazione con ASD Spoleto nasce da un’analisi lucida del contesto locale: troppe società, troppa frammentazione, risorse divise, qualità tecnica spesso compromessa. Superga48 ha scelto di rompere questo schema e di costruire un progetto comune, capace di accogliere i ragazzi del territorio in un unico centro di formazione calcistica, ben organizzato, tecnicamente valido e con una chiara identità spoletina.

Rinunciare al proprio settore giovanile, in questo senso, significa evitare il particolarismo, cioè quel fenomeno tipicamente locale in cui ogni piccola realtà tende a costruire il proprio orticello, difendendolo a scapito del bene comune. La Superga48, invece, ha dimostrato di voler guardare oltre i confini della propria società per abbracciare una prospettiva territoriale, ampia e condivisa.

L’iniziativa lanciata da Superga48 e ASD Spoleto potrebbe diventare un modello replicabile per tutta la regione. Creare un polo tecnico centralizzato e altamente qualificato, dove i giovani possano crescere calcisticamente in modo omogeneo, seguiti da istruttori preparati e in un ambiente sano, è la chiave per riportare Spoleto — e l’Umbria — a un livello competitivo importante.

L’ambizione dichiarata è quella di riportare il maggior numero possibile di ragazzi spoletini nelle rappresentative umbre. Troppo spesso, infatti, i talenti locali sono rimasti invisibili o dispersi a causa della frammentazione e dell’assenza di sinergie tra le società.

Una società sana si riconosce dalla capacità di mettere da parte gli interessi personali per il bene collettivo. Superga48 lo ha fatto. Con i conti in ordine, una reputazione solida e un gruppo dirigente unito e competente, la società ha deciso di investire nel futuro, non solo nel proprio. Ha scelto la qualità alla quantità, la collaborazione alla competizione sterile, la visione strategica al mantenimento dello status quo.

Queste scelte, difficili ma coraggiose, sono il frutto di una gestione illuminata che vede nello sport non solo un fine, ma un mezzo per costruire una comunità più coesa e consapevole. In questo senso, la decisione di cedere il proprio settore giovanile per creare un progetto condiviso è l’espressione più alta di una cultura sportiva matura.