SPOLETO – Prevenire ed informare. Sono le principali armi per prevenire la morte improvvisa di un atleta agonista, di un giovane che pratica sport, ma anche di un amatore che va a fare attività sportiva all’aperto. Il delicato tema è stato al centro del congresso organizzato dall’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID) nazionale, in collaborazione con la Commissione Sanità e la Sezione UCID di Isernia e con il CONI che si è tenuto a Spoleto.

Due giorni di dibattito che anno visto confrontarsi al Relais Il Baio, medici, giornalisti, dirigenti sportivi e politici su un tema molto delicato. Il convegno si è aperto venerdì con una serie di testimonianze e si è chiuso sabato mattina con l’intervento del Presidente del CONI Giovanni Malagò.

Tra gli altri sabato mattina sono intervenuti la parlamentare Elisabetta Lancellotta, membro della commissione Affari Sociale della Camera e del consiglio nazionale del CONI, il giornalista Rai Marco Franzelli,  Marco Pozzi direttore del reparto di Cardiochirurgia e cardiologia pediatrica Ospedali Riuniti Ancona e la campionessa olimpica di scherma Elisa Di Francisce.

Inutile dire che la principale causa di morte di uno sportivo è l’arresto cardiaco e sul fronte dei controlli ha sottolineato il presidente del CONI Giovanni Malagò l’Italia è uno dei paesi più attenti nel panorama internazionale.

A proposito della particolare attenzione e che l’Italia rivolge a questo genere di problematiche Malagò ha citato il caso della ginnasta spoletina Agnese Duranti, che negli ultimi tre mesi è stato costretta a fermarsi a causa di una miocardite e che ieri, dopo una serie di approfonditi controlli, è tornata in pedana alla World Challenge Cup.

Per chiudere Malagò ha chiesto al suo collaboratore il giornalista spoletino Filippo “Pippo” Consales, nostro caro amico, se c’è rivalità tra Foligno e Spoleto per evitare di creare un incidente diplomatico… sentite cosa ha risposto Consales… (video).

 

 











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