SPOLETO – A Spoleto Il mondo dello sport reclamava a gran voce un assessore allo sport perché le ultime due amministrazioni comunali (Cardarell-Bececco e De Augustinis) avevano sostituito questa importante figura con quella del consigliere comunale con delega ed erano emerse diverse problematiche, soprattutto da un punto di vista operativo.

Ebbene, il Sindaco Sisti già in campagna elettorale aveva garantito che avrebbe affidato ad un assessore la delega allo sport, ma ha fatto di più perché ad occuparsi di sport saranno addirittura due assessori.

Al vicesindaco Stefano Lisci ha affidato la delega allo “Sport professionale” mentre all’assessore Luigina Renzi quella alla “Formazione generale e sportiva per la valorizzazione della persona”.

Da poco a tanto quindi, ma la scelta pone comunque diversi interrogativi.

Innanzitutto va chiarito cosa s’intende per ”sport professionale” perché il termine non è contemplato nell’ambito del settore sportivo, dove si parla di “sport professionistico” o forse di “sport agonistico”. Nella città di Spoleto lo sport professionistico non c’è e non c’è mai stato, perché ad oggi in Italia gli unici professionisti del mondo dello sport sono i calciatori di serie A e B  ed il basket di serie A1, quindi con il termine “professionale” presumibilmente s’intende lo “sport agonistico” che a Spoleto è solo a livello dilettantistico.

In linea di massima quindi il vicesindaco Lisci dovrebbe seguire tutta l’attività agonistica delle società sportive locali, mentre l’assessore Renzi si dovrà occupare dell’aspetto formativo, che comunque nel settore sport a livello “professionale”, anche per i più piccoli, è sempre affidato alle società sportive, affiliate alle Federazioni e di conseguenza al Coni. L’attività di promozione sportiva anche quella riservata ai più piccoli è comunque finalizzata sempre all’attività agonistica.

Il sindaco Sisti, citando anche il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali, ha voluto sottolineare che, nell’ambito del programma di riqualificazione delle sedi scolastiche, sarà interesse dell’amministrazione comunale dotare ogni scuola di una palestra, anche in considerazione delle ultime scelte del Governo, che finalmente reintroduce l’educazione fisica nelle scuole primarie. La programmazione della formazione sportiva scolastica quindi spetta al Governo, ma l’amministrazione comunale può comunque incentivare l’offerta, solo coinvolgendo soggetti abilitati per la formazione sportiva (riconosciuti dalle Federazioni e quindi dal CONI) e quindi anche sotto questo aspetto dovrà coinvolgere sempre le società sportive locali.

È evidente perciò che le società sportive avranno due diversi interlocutori. Ma c’è di più perché ad intuito si comprende che gli interlocutori potrebbero essere addirittura tre. Chi si occuperà dell’impiantistica sportiva? Vista la delega affidata all’assessore Manuela Albertella “Valorizzazione della rigenerazione identitaria urbana, rurale, produttiva e delle infrastrutture sostenibili” si presume che spetti proprio a lei tentare di risolvere l’annosa problematica di un’impiantistica sportiva ridotta ai minimi termini.

Il settore sport è complesso e particolarmente delicato, l’auspicio è che la soluzione individuata dal sindaco per gestirlo possa essere quella giusta, per ottenere risultati migliori rispetto a chi lo ha preceduto, ma al momento la situazione sembra piuttosto farraginosa e poco chiara, anche perché nelle scelte ancora una volta sono prevalsi aspetti di carattere politico a discapito di quelli tecnico-professionali.

 

 











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