FOLIGNO – Programmare nel miglior modo possibile la ripartenza, condividere con gli appassionati il ritorno in campo, un momento da tanto atteso e non privo di emozioni; queste le parole d’ordine in casa Foligno rugby, un modus operandi confermato dalle parole del direttore tecnico Marian Neagos.

“Nelle prime fasi della ripartenza mi aspetto una grande voglia da parte degli atleti di riassaporare il campo, di avere la possibilità di competere.  Ci vorrà pazienza per riacquisire i giusti automatismi,  ci saranno molti aspetti in più da curare a livello organizzativo, fortunatamente è da tempo che stiamo lavorando da remoto per non farci trovare impreparati.”

La ripartenza per le categorie di interesse nazionale è un primo passo verso un’attività completa per le società, con la possibilità di tornare a sviluppare i propri progetti tecnici, c’è il rischio che alcune realtà possano avere dei problemi nel ripartire?
“Il mio augurio è quello di vedere il maggior numero di squadre alla ripresa delle competizioni, è un periodo talmente complicato e così unico che le difficoltà organizzative sono dietro l’angolo; sono orgoglioso di quanto fatto dal Foligno rugby, una collaborazione interna portata avanti con compattezza e dedizione da parte di ogni componente della società, per questo motivo, come responsabile tecnico sarò a piena disposizione delle società che ritengono opportuno chiedere un consiglio, l’intento è quello di avere un movimento regionale che riparta tutto insieme, dando ad ogni appassionato del nostro splendido sport, la possibilità di praticare.” 

In un primo momento il minirugby resta un po’ escluso dai discorsi sulla ripartenza, come si può procedere per riportare a Campo di Marte anche i più piccoli?
“Per quanto concerne le categorie dall’under 12 all’under 6 da protocollo nazionale è possibile fare allenamenti individuali, purtroppo in Umbria sono state applicate ulteriori restrizioni che non ci permettono di basarci sui protocolli già in essere. L’auspicio è quello di poter riaccogliere anche i più piccoli il prima possibile, vederli di nuovo in campo, anche se solo per allenamenti individuali, per noi sarebbe una gioia indescrivibile, per questo motivo posso dire che la società, alla prima occasione utile, si farà carico di organizzare al meglio per acconsentire il ritorno allo sport di bambini da troppo tempo chiusi in casa; lo sport da sempre ricopre un ruolo fondamentale per il mantenimento della salute fisica e mentale, permette di fare uno stile di vita corretto per non parlare di quanto influisca nella crescita personale di ogni giovane atleta.“ 

Il ruolo sociale dello sport di certo non lo si è scoperto in questi giorni, sperando in un prossimo miglioramento della situazione attuale, quali sono gli obiettivi futuri della società?
“E’ importante in questi casi distinguere il futuro dall’immediato, a lungo termine cercheremo di completare tutti i progetti pensati prima della pandemia, ovvero accrescere il numero dei tesserati in ogni categoria e incrementare la rosa dei collaboratori, un grande investimento che la società vuole fare per garantire la massima professionalità da mettere al fianco dell’atleta di ogni categoria. Nell’immediato non vediamo l’ora di affrontare questo breve periodo di competizioni che ci aspettano, per quanto sia possibile in breve tempo, torneremo a lavorare sulla tecnica individuale e di squadra, soprattutto se vengono confermate le promesse fatte dal nuovo organigramma presidenziale, ovvero il cambiamento delle categorie del settore giovanile, con il ritorno ai numeri dispari (es. u17 al posto dell’u16); questa novità ci darà la possibilità di sfruttare la fine di questa stagione in preparazione della prossima, dando maggior tempo alle società di imbastire il lavoro sul campo. Se questo non avverrà, valuteremo nel modo migliore in cui sfruttare questa finestra temporale della ripartenza.”











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