SPOLETO (d. m.) – Spoleto non può vivere solo di ricordi, deve tornare a guardare al futuro con fiducia per tornare ad essere quella città “gloriosa” e virtuosa che è stata in passato, grazie anche alle persone come Walter Ponti, che con passione, professionalità e determinazione l’hanno portata ai massimi livelli della pallavolo italiana.
Con il primo Memorial “Walter Ponti” detto “Lalle”, organizzato da Social Sport Spoleto con la collaborazione del Come di Spoleto e valleumbrasport.it ed ideato da Andrea Duranti, Pierpaolo Re e Daniele Minni, al PalaRota sabato, grazie anche alla partita tra le “vecchie glorie”, sono scorsi sotto gli occhi di un folto pubblico 50 anni di storia della pallavolo spoletina. Una storia che dagli anni 80 fino al 2017 ha portato Spoleto in A1 ed A2 e a scriverla sono stati gli imprenditori Elvio Venturi, Maria Flora e Zefferino Monini (foto), presenti sabato sugli spalti.
A loro si può dire solo “grazie” per le belle emozioni che hanno regalato a tanti tifosi ed appassionati e per aver portato il nome di Spoleto alla ribalta nazionale.
Uno dei grandi protagonisti di questa storia è stato il professor Carmelo Pittera, che ad 81 anni è partito volentieri da Catania per venire a Spoleto per ricordare l’amico Walter con cui sulla panchina della Marconi Venturi ha vissuto la fantastica favola della promozione dalla A2 alla A1.
Nel ricordare quei momenti di gloria però Pittera ha anche detto: “Mi pesa il fatto che Spoleto non abbia una grande squadra di pallavolo. Qualcuno si impegni perché in questo palazzetto abbiamo assistito a delle cose meravigliose e vogliamo rivederlo pieno come quando ceravamo io e Walter”.
A parlare non è uno qualsiasi è colui che ha dato il via ai successi della nazionale italiana di pallavolo. L’Italia oggi campione del mondo, sia con le donne, che con gli uomini ha vinto la prima medaglia d’argento a Roma nel 1978 ed in panchina c’era proprio Carmelo Pittera: “Ricordo 15mila persone che tifavano Italia. I risultati di oggi sono frutto del grande lavoro svolto dalla Federazione negli anni. Il movimento è cresciuto da tutti i punti di vista fino ad arrivare allo storico risultato di quest’anno”.
Quella stessa pallavolo a cui il professor di educazione fisica Walter Ponti ha dedicato gran parte della sua vita prima da giocatore, poi da allenatore e poi ancora da dirigente. A ricordarlo alla presenza del sindaco Andrea Sisti del consigliere regionale Stefano Lisci e degli assessori comunale Federico Cesaretti e Luigina Renzi è stata la figlia Silva, che ha voluto ringraziare tutte le persone presenti sugli spalti, i giocatori scesi in campo e gli organizzatori dell’evento.
Nel dare appuntamento al 2026 la giornata si è coclusa come forse avrebbe voluto Walter ovvero con una vera partita di pallavolo di alto livello tra la Maia Cascia e la Sir Perugia, squadre di serie B.
Quando nel 2017 è “sparita” la pallavolo da parte degli allora amministratori pubblici neanche una parola. L’auspicio ora è che qualcuno ascolti le parole di Pittera e in collaborazione con le istiuzioni riprenda a scrivere nuovi capitoli di questa meravigliosa storia fatta di uomini e donne, che hanno permesso a Spoleto di diventare una delle “capitali” della pallavolo italiana.