VALLE UMBRA – Penalty fa 13 con oltre 3 mila letture nei primi 12 round. Per festeggiare il successo di questa interessante rubtica Gabriele Mela ha scelto un top player un calciatore vero un professionista, ma soprattutto un uomo di valori sia detro che fuori dal campo.

 

Ha talento da vendere Liborio “Libo” Zuppardo, 38 primavere e non sentirle, punta di diamante del rinato ed ambizioso Spoleto (9 gol in stagione). Tantissimi anni in Serie D, con un passato nel Gubbio, nel Ravenna, con l’Arezzo, col Castel Rigone, Sansepolcro e tante altre.

Liborio Zuppardo è uno dei punti di forza della squadra di Mister Francesco Raggi, seconda in classifica. Il classico giocatore in grado di deliziare le grandi platee come Spoleto, in astinenza da parecchi anni, ahinoi, di giocate d’alta classe, come quelle a cui ci ha abituati “Lo Squalo di Gela”.

Siete curiosi ? Interessati dalle sue risposte ? Gustatevi la seguente intervista …

Liborio, benvenuto tra noi, adesso che ci siamo facciamo un excursus sulla tua carriera. Se non sono in difetto hai fatto settori giovanili professionistici.
Grazie , si sono andato via dalla mia Sicilia a 15 anni per andare all’Ancona ma in realtà avevo firmato prima per il Perugia, dopo Pieroni ci portó ad Ancona , ho giocato lì fino alla primavera dopodiche è fallita e sono andato alla Fiorentina . Dopo la vittoria con lo spoleto firmai con l’Arezzo che militava in serie B con Conte allenatore . Poi ho girato tanto , ho conosciuto tanti posti e persone che mi hanno lasciato qualcosa .

Nella mia piccola esperienza da Direttore Sportivo, ogni volta che imbastivo una trattativa con un calciatore, tra me e me, mi domandavo sempre “questo calciatore sarà determinante per la squadra?”. Domanda banale ? Può darsi ma … leggendo bene il significato “dell’essere determinante” nel vocabolario :”[…] che determina, cioè provoca direttamente l’avverarsi di un fatto: azione, potere, valore determinante. Per estens., decisivo, risolutivo.” notiamo che tanta banalità magari non c’è. Quindi Bomber, a tuo avviso cosa vuol dire essere determinate in una squadra? È un discorso che riguarda solo la parte prettamente tecnica ? O magari ha più sfumature?
Per essere determinate in una squadra ci vogliono le qualità tecniche ma soprattuto qualità umane , trasmettere e condividere esperienze , essere sempre un esempio con gesti e no chiacchiere. 

Per chi di noi non fosse fidanzato/sposato, il Trilogy è un anello intriso di significato: le tre pietre che lo compongono, infatti, simboleggiano un amore eterno. Quando si regala questo prezioso si sta dicendo alla propria metà: Ti ho amata (passato), Ti amo (presente) e ti amerò (futuro). Beh… non a caso Spoleto, la Città di San Ponziano, e di conseguenza un po’ tutta l’Umbria ti ha relegato il proprio anello. Si perché nella tua carriera ci sono tre esperienze biancorosse : 2005/06 dove vincesti in maniera straordinaria la Serie D con Mister Pasquino, nella stagione 2012/13 dove conquistaste i Play Off di categoria con in panchina Mister Ezio Brevi e poi c’è la stagione corrente agli ordini di Mister Francesco Raggi. Non ti resta allora che raccontarci i 3 goal più importanti (1 per stagione) realizzati (stagione corrente inclusa)
1) Parto con il Gol vittoria su rigore alla penultima di campionato vinto con il maestro Pasquino, contro l’Aglianese all’85’ sullo 0-0 fuori casa che ci ha permesso di restare primi .
2) Gol contro il Deruta di testa con il cross di Falzone che mi ha fatto rivivere le immagine della nostra cavalcata con la Fortis .
3) Gol con la Clitunno al 92′ esultanza verso i tanti tifosi con mio figlio e mia moglie in tribuna 

Gubbio (vittoria campionato di D), Arezzo, Ravenna, San Marino, Castel Rigone, Sansepolcro, lo stesso Spoleto ecc ecc … di squadre blasonate e non , ne hai girate tante. Mi è fisiologico chiederti, nell’arco della tua carriera, quali sono stati gli allenatori che hanno creduto di più in te e che ti hanno formata calcisticamente?
L’allenatore che ha creduto in me e che mi ha formato a livello calcistico ed umano è stato Marcello Psquino , ma qualche anno fa ho ritrovato le stesse qualità nel mister Massimo Morgia ..Poi ne ho avuti tanti ad esempio mister Nofri ,quando a Castel Rigone l’anno del Perugia in serie D,giocavo da esterno e mi ha cambiano nell’attaccare la profondità e la porta infatti feci 15 gol senza rigori.

“Intuito, passione, esperienza e professionalità al servizio di chi vuole superare e/o raggiungere specifici obiettivi”… sembra un annuncio lavorativo ma ovviamente in realtà non lo é. Però involontariamente questa frase ci fa comprendere, qualora non l’avessimo ancora capito, quanto sia difficile per gli addetti ai lavori trovare un vero attaccante d’area. Vediamo la Nazionale no? Per non parlare dei 3 campionati professionisti in cui gli attaccanti d’area di rigore si contano su i 2 palmi delle mani. Indubbiamente pochi ! Ecco perché Liborio, mi viene voglia di chiederti : come mai attaccanti come te con certe caratteristiche, con un particolare fiuto del gol e con un equilibro mentale (il fatto di fare l’assist piuttosto che esser egoisti per fare goal) sono in “via di estinzione ?”
Nella mia carriera ,sono sincero ,avrei potuto fare più gol (anche se non mi lamento dei quasi 200 gol), ma ho sempre messo la squadra e il gruppo “davanti a”, pensando ad  essere sempre funzionale al gioco. Sono sempre me stesso , se gioco o non gioco , se faccio gol o no , se vinco o meno… L’equilibrio mentale è fondamentale. 

Apriamo una parentesi in Economia : Per certificare un prodotto molte aziende fanno uso del “Marchio di Garanzia Made in Italy”
Il marchio di garanzia Made in Italy nasce nel 1990.
L’Istituto per la certificazione del 100% Made in Italy è stato costituito a Fermo, nelle Marche, da imprenditori ed analisti del mercato europeo. 
Di fatto, dalle loro ricerche, nulla è risultato più famoso dell’interamente prodotto in Italia.
La domanda vien da se Liborio : qual è  per certi versi, il Marchio di garanzia di un grande attaccante? Non può essere solo il numero dei gol giusto?
Secondo me il marchio di garanzia deve essere il sacrificio verso la squadra che ci aiuta a fare gol , dare sempre l’esempio perché non si criticare il compagno che non corre se si è i primi a non farlo . Poi nel calcio e nella vita vale sempre “Dare ed Avere”. 

In 21 anni di onorata carriera, di squadre ne hai girare tante, di Allenatori non te ne dico, di compagni a bizzeffe ma, al tempo stesso hai affrontato una miriade di avversari. Ebbene basandoti sui ricordi, sulle emozioni … qual’ é l’attaccante del passato, con cui non hai mai giocato ma, che ti sarebbe piaciuto far coppia. E perché?
“L’attaccante con il quale avrei voluto giocare è il mio amico bomber Docente Emilio, perché lo reputo un grande attaccante oltre ad essere un grande amico ed un esempio per me quando ero giovane”. 

Vedi, in molte occasioni gli “Addetti ai lavori” e non solo affermano che per emergere e affermarsi a questi livelli non basti il talento ma serve anche, e da subito, una certa maturità, una cultura del lavoro e del sacrificio. Di sicuro tu di sacrifici ne hai fatti tanti e magari continui a farli, la cultura del lavoro ce l’hai… basta vedere la carriera ma, la maturità di un calciatore è una cosa forse particolare. Tu che ne pensi? Magari è possibile che la si acquisisce strada facendo ? O magari là si apprende presto grazie all’educazione familiare prima e nelle scuole calcio/settori giovanili?
La maturità completa si acquisisce stada facendo giocando ,ma soprattutto essendo predisposti ad ascoltare e a migliorarsi . Le basi che ti portano a questo dipendono sempre dai settori giovanili o scuole calcio , ad esempio la disciplina e la cultura del lavoro. 

“Non può piovere per sempre”, infatti, significa che i periodi difficili della vita non possono durare per sempre, che gli ostacoli che si incontrano sono destinati, prima o poi, a venire meno, proprio come sono arrivati. C’è stato un periodo nella tua carriera calcistica in cui hai incontrato ostacoli all’apparenza insormontabili ? E come li hai superati?
Il periodo della mia carriera calcistica in cui ho incontrato ostacoli è stato quello con la Fiorentina . In realtà doveva essere il momento migliore poiché sono stato convocato in prima squadra ed in seguito in nazionale under 20 ma, subito dopo ,mi sono bloccato con la pubalgia acuta . Che mi ha tenuto fermo circa 6 mesi. Questo brutto periodo l’ho superato con tanto sacrificio e senza mai aver mollato . Però l’anno dopo ho ricominciato ed ho vinto il campionato a Spoleto.

“Nash Bridges” … ricordi ? E certo ! La serie Tv anni 90 che andava in onda su Italia1. La serie è ambientata a San Francisco.Protagonisti sono i due poliziotti: Nash Bridges (Don Jhonson) e Joe Dominguez (Cheech Marin), rispettivamente ispettore/capitano e ispettore/tenente della SIU (Special Investigative Unit) della Polizia Californiana. Ebbene fu proprio il co-protagonista della serie Cheech Marin pochi anni fa in un intervista pre Super Bowl a dire “Lealtà e comunicazione sono sempre ricompensate nello sport”. Sei d’accordo?
Lealtà e comunicazione non sempre sono ricompensate, purtroppo è una delle sfaccettature negative del mondo calcistico. 

Un certo Divin Codino, all’anagrafe Roberto Baggio dopo Usa94 disse
“I rigori li sbaglia solo chi ha il coraggio di tirarli.” Ti sei accorto anche tu, che si è tutti più soli quando si dista 11 metri dalla porta? Tutti col numero dieci sulla schiena e poi i rigori si sbagliano comunque. Il calcio di rigore è una liturgia misteriosa in cui l’arbitro è il sacerdote, mentre il carnefice e la vittima sono intercambiabili.
Il bomber che segna tanti gol è l’idolo, ma quello che tira il rigore decisivo te lo ricordi per sempre. Il rigore per te che sei attaccante affermato é uno dei piatti forti della casa giusto ? Eh … ma il nostro Penalty è bello pesante ed importante ! Al “Comunale” spoletino fremono… hai catalizzato tutta la tua esperienza adesso. Ecco qua Liborio, l’arbitro ha fischiato, la rincorsa sta finendo … calci … e … vedendo la palla insaccarsi in porta … con questo Penalty cosa cambieresti della tua carriera ? Oppure ti augureresti un finale a lieto fine?
Cambierei alcune scelte sbagliate , perché non sono mai stato ruffiano con nessuno.. Mi auguro di stare bene che è la cosa più importante.

Benissimo Liborio, sei stato molto disponibile e di questo ti ringraziamo. e ti rinnoviamo l’in bocca al lupo per il proseguo della stagione spoletina. Calciofili, il dado è tratto anche oggi! Grazie per averci seguito e arrivarci a Mercoledì prossimo.











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