VALLE UMBRA -Ci siamo, puntuali come tutti i mercoledì arriva la rubrica settimana a cura di Gabriele Mela. Questa volta l’ospte è un numero 1 e che numero 1… e allora buona lettura…

Ciao Calciofili ! Siamo giunti al IV Capitolo di questo format e di conseguenza abbiamo deciso di fare poker d’assi ospitando un classe ’91, taglio controllato da vero gentleman, barba inesistente, baffi naturali da divo hollywoodiano, un italiano con una cadenza centroitaliana. Non umbra : del centro del mondo. Più morbida e sognante, meno arzigogolata ed etrusca. Di Foligno, per la precisione, città non lontana dal capoluogo e dal confine con le Marche.

Stiamo parlando di Elia Mazzoni, portiere oggi in forza alla Narnese e reduce dall’esperienza pluriennale in Serie D con Spoleto, Deruta e Trestina, che ha alle spalle, nonostante la relativamente giovane età, una carriera di tutto rispetto. Siete in pausa caffè ? Oppure siete davanti al caminetto dal fuoco rilassante ? Bene … ecco a voi l’intervista:

Ciao Elia, è un piacere averti con noi. Partiamo subito con la prima domanda : Quando ti sei messo tra i pali per la prima volta, hai subito pensato “sì, questa cosa fa per me”?
Ciao, piacere mio!! Per quanto riguarda la prima domanda  la scelta del ruolo non è stata immediata, anche perché fino a 10/11 anni ho giocato  sia come portiere che come giocatore di movimento. Diciamo che ero un tuttocampista!! Ahahah

Qual’é la caratteristica determinante per essere un ottimo portiere ? O meglio, la peculiarità determinate per essere un ottimo portiere?
Per essere un ottimo portiere prima di tutto ,sembra scontato ,ma è saper parare. Comunque al di là dell’aspetto tecnico questo ruolo, ancora più degli altri, richiede un grande temperamento e una forte personalità.

In questi anni è diventato fondamentale il gioco con i piedi anche per i portieri. Tu cosa pensi di questo aspetto? Sei più un portiere “standard” o curi anche questo tipo di gioco?
Il calcio è cambiato , e con esso anche il ruolo del portiere. A me personalmente piace giocare con i piedi ed essere presente all’interno del gioco di squadra, fatto però in giusta misura e in maniera pensata.

Qualche tempo fa(Stagione 2010/11) sei stato alla Voluntas Spoleto, con cui hai debuttato in Serie D. Come ti sei trovato, affrontando il tuo primo campionato fra i “grandi”? Com’è stato giocare contro Perugia, Arezzo, Castel Rigone, Sansepolcro?
Un’annata bellissima e piena di soddisfazioni, sia di squadra che personali, che mi ha permesso di salire nei professionisti l’anno successivo. Si , quell’anno erano presenti grandi piazze, su tutte Perugia e Arezzo. Ricordo con molto piacere il derby con il Perugia allo stadio Curi, dove riuscimmo,con una grande partita, a pareggiare 1-1 contro la prima della classe.

1998 usciva il singolo “Rewind” di Vasco Rossi , a tal proposito riavvolgiamo ancora il nastro : é il 4 Marzo 2012 e ci fu il tuo debutto in Lega Pro 1^ Divisione, nella gara Foligno-Sorrento. Tanto bene vincete 2-1, la sensazione che hai avuto ? Per un folignate purosangue come te.
Sicuramente l’emozione era tantissima, era una gara delicata contro una grandissima squadra, che aveva in rosa gente come Ciro Ginestra e Generoso Rossi. Ricordo ancora quando il mister Pagliari, nella settimana antecedente alla partita, mi disse senza tanti giri di parole che avrei giocato io; gli risposi con un secco <<ok mister!!>> e uscii dal suo spogliatoio senza realizzare quello che stava accadendo. Probabilmente realizzai il tutto finiti  i 90′ , vedendo i miei compagni , dirigenti e  lo staff tecnico corrermi in contro per poi abbracciarmi. Un emozione fortissima!!

Sei stato e sei tutt’ora protagonista in piazze importanti del nostro calcio dilettantistico e non solo, se penso poi al campionato vinto con la Civitanovese (griffata Umbria visto che c’erano i vari Schenardi come Mr, Tozzi Borsoi, Gorini, Rafa Bondi…). Cosa ti è rimasto impresso di quell’annata ? Visto che c’erano squadre di tutto rispetto come Tolentino, Maceratese, Vigor Senigallia …
Si è vero, c’erano molto squadre importanti, però noi eravamo nettamente superiori in quanto la squadra era stata costruita per vincere, piena zeppa di giocatori con passati in categorie professionistiche.

Domandina facile facile: quali sono le principali differenze tra il calcio di eccellenza marchigiano, quello umbro e quello di Serie D ? Così, a pelle...
Per quanto riguarda il campionato d’eccellenza , sia quello umbro che quello marchigiano , a mio avviso , si equivalgono , forse la differenza potrebbe concernere l’aspetto economico, infatti le Marche, in questi ultimi anni, hanno avuto più disponibilità rispetto all’Umbria. Il campionato di serie D è diventato a tutti gli effetti un professionismo non riconosciuto, che implica 5-6 allenamenti a settimana più la partita e dove il livello di prestanza fisica e tecnica è decisamente più alto. 

Qual è dal tuo punto di vista la parata più bella, importante o clamorosa… l’aggettivo sceglilo tu, che tu abbia mai fatto?
Forse non sarà la parata più clamorosa o bella, ma quella a cui sono più legato è quella fatta 2 anni fa contro il Siena . Vincevamo 1-0, era un momento di sofferenza in quanto il Siena cercava in tutti i modi il pareggio, Schiavon, neo entrato del Siena, sferra un gran tiro da fuori area, palla diretta sotto la traversa, con un gran tuffo sulla mia destra riesco a neutralizzare il tiro e a mantenere il risultato.

Leggendo in internet e sulla carta stampata, serpeggia un po’ in tutta Italia un pensiero, ovvero : “La regola degli Under sta rovinando i portieri”, visto che sei un portiere, tu come la pensi ?
L’under a porta è molto gettonato soprattutto in serie D ,essendoci 4 under obbligatori da schierare. Secondo me le cose stanno un po’ cambiando, se fino a qualche tempo fa trovare un portiere esperto in serie D era difficile ora non è più così. In questi ultimi anni nel girone E cioè quello umbro-toscano ,c’erano 7/8 portieri esperti , cosa non da poco visto che è la metà. Comunque se un giovane è bravo e merita di giocare è giusto che abbia la sua possibilità , come io e tanti altri abbiamo avuto l’opportunità di metterci in mostra nel periodo da under.

Hai vissuto e stai vivendo spogliatoi importanti, con calciatori veri, di conseguenza fammi quattro nomi, di tuoi compagni o ex compagni, uno per ruolo (portiere escluso quindi lo sostituiamo col nome di un Mister)     che ti hanno dato di più sotto tutti i punti di vista.
Ogni persona incontrata in questo cammino mi ha dato qualcosa e ho avuto a che fare con allenatori forti e compagni di squadra altrettanto forti, se devo fare una scelta , la scelta ricade per forza di cose al Trestina dei miracoli di 2 anni fa. Mister Bonura, a cui sono legatissimo e cui sono grato per avermi dato l’opportunità di tornare a giocare in serie D. Federico Cenerini , Stefano Gramaccia e Walid Kribeck che in questi ultimi anni sono stati le colonne di questo Trestina, e che, oltre ad essere compagni di squadra, posso definirli amici a tutti gli effetti.

Ci siamo Elia, il dischetto del Penalty é li a pochi passi di rincorsa, i rigori ad oltranza sembrano interminabili, stai per calciare (anche se forse preferisci parare), cosa vorresti che accadesse segnando questo Penalty ? Cambieresti un qualcosa del tuo passato calcistico ? O sogneresti un qualcosa del tuo futuro calcistico ? O vorresti ottenere qualcosa che nella vita calcistica ti e mancata?
Sono un eterno sognatore , anche se realista allo stesso tempo, a 31 anni ancora spero di poter fare il calciatore professionista, chissà, magari una botta di c… potrebbe portarmi in C !!

Grazie Elia per l’intervista rilasciataci. Non possiamo far altro che augurarti le migliori fortune calcistiche e non. E sperando di avervi incuriosito sempre di più con questo format, non possiamo far altro che darvi appuntamento per il prossimo … Penalty ! Ciao Calciofili !











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