VALLE UMBRA – La rete internet è infinitamente immensa, il calcio è uno degli argomenti più trattati e tracce dell’ex presidente del Foligno Alessandro Nuccilli sono ovunque. in questi giorni casualmente ci siamo imbattuti in un interessante articolo di ultimouomo.com del giornalista Vincenzo Corrado intitolato “I migliori presidenti del calcio italiano durati meno di sei mesi”.

Naturalmente nell’articolo ampio spazio viene dedicato ad uno dei “fenomeni del calcio italiano” ovvero al romano Alessandro Nuccilli, che secondo il giornalista inizia la sua brillante carriera da presidente proprio a Foligno.

“La prima apparizione ufficiale di Alessandro Nuccilli nel calcio – scrive Corado – avviene nel 2016, quando rileva il Foligno in Serie D. Arriva come presidente e si presenta con la sicurezza di chi sembra avere già la ricetta pronta per risollevare una piazza in difficoltà. In realtà, la sua esperienza dura pochissimo: due mesi appena, dal febbraio all’aprile del 2016, il tempo di lasciare dietro di sé una scia di assegni scoperti e di idee strampalate. In città si ricordano ancora le sue promesse di rivoluzionare il club e persino di modificare l’orientamento dello stadio per “questioni di vento””.

Da qui inizia una carriera incredibile che lo porterà a ricoprire vari incarichi in numerose società sportive di tutta Italia, ma più che i risultati sportivi Nuccilli diventa famoso per questioni di mala gestione, fallimenti e via dicendo.

Nove anni di gloria e nel 2025 scrive Corrado “il suo nome compare di nuovo sulle prime pagine: la Procura di Tempio Pausania lo indaga per truffa legata al presunto salvataggio dell’Olbia Calcio. Secondo l’accusa, avrebbe promesso di rilevare il club, azzerarne i debiti e garantirne l’iscrizione in Serie D, ottenendo in cambio 8 mila euro e presentando 39 distinte di pagamento mai andate a buon fine perché collegate a un IBAN fasullo. La società si salva dall’esclusione del campionato solo con un ricorso”.

A Foligno la storia è nota: dopo Nuccilli, arrivò Gianluca Ius, ma la sua esperienza durò meno di quella del suo predecessore, perché il Foligno nel 2017 fu escluso dal campionato per un’interdittiva antimafia.

Quelle tra il 2015 ed il 2017 sono forse le pagine più nese della storia del Foligno, ma nello stesso periodo a Spoleto non andava meglio. Il collega Vincenzo Corrado nell’elencare i presidenti durati sei mesi ha dimenticato il mitico Andrea Pecorelli.

Il figlio del giornalista Mino arriva alla Presidenza della Voluntas Spoleto dopo l’esperienza di Sora e in altre società. È il luglio del 2015 e a passargli il testimone è l’imprenditore locale Luigino Santirosi. Ebbene l’esperienza disastrosa durò appena sei mesi e tra debiti e mala gestione passò il testimone a Riccardo Ciambottini che a sua volta nel 2019 ha ceduto la società alla cordata arabo-statunitense della principessa Nora Al Saud e al suo collaboratore Massimiliano Pincione altro fenomeno del calcio malsano. Con l’arrivo della pandemia è finita la Storia della Voluntas Spoleto che nella stagione 20-21 non si è iscritta al campionato.

Ma Pecorelli?
Il suo nome ricompare a Lanciano quando diventa presidente della società che disputa il campionato di serie D. Il primo anno tutto bene, poi però nel luglio del 2024 è stato arrestato per i reati di autoriciclaggio, truffa aggravata a malversazione di erogazioni pubbliche.

Fortunatamente sia a Foligno e a Spoleto le società principali sono tornate delle mani di imprenditori locali, che gestiscono con grande passione ed entusiasmo.