CAMPELLO SUL CLITUNNO (di Giacomo Restani) – Al momento del suo arrivo in panchina, la squadra del patron Pacifici occupava la penultima posizione del girone B di Promozione e se la Clitunno è stata in grado di guadagnarsi una meritata e tranquilla salvezza, lo deve in particolar modo al proprio allenatore. Dopo un girone di ritorno da incorniciare, mister Fausto Ricci è passato dai nostri microfoni per parlare del presente e del futuro della società delle Fonti.

Mister, ti chiedo di stilare un bilancio su questo fantastico girone di ritorno della Clitunno.
” Il girone di ritorno è stato più che positivo sia per me che per la società, che è stata sempre presente a ogni necessità. Io e i ragazzi possiamo ritenerci soddisfatti; sì, è solo una salvezza, ma per come eravamo messi è una salvezza che per noi vale come la vittoria di un campionato. Per il valore della nostra rosa potevamo ambire anche a qualcosa in più, ma i fattori che condizionano una stagione sono molteplici e bisogna prenderne atto. La situazione da cui siamo usciti era rischiosissima, la mentalità della squadra non era impostata sul lottare per uscire dalla zona retrocessione e non era scontato riuscire a creare il giusto ambiente per raggiungere questo traguardo”.

Al tuo arrivo le prestazioni sono migliorate da subito, cosa che invece non è avvenuta per i risultati. C’è stata una partita che possiamo considerare come un punto di svolta nella stagione della Clitunno?
“Mi fa piacere rispondere a questa domanda, se non sbaglio la prima vittoria è arrivata dopo cinque partite dal mio arrivo, aldilà degli importanti pareggi con Foligno e Campitello. Abbiamo subìto battute d’arresto importanti come quelle in casa con Torgiano e Todi. Secondo me, la partita che ha dato consapevolezza ai ragazzi della loro forza è stato il pari in casa del Cerqueto, uno 0 a 0 in cui però abbiamo dominato. Gli episodi condizionarono il risultato, ma da quella partita c’è stato un cambio di mentalità. Sarebbe facile rispondere la vittoria contro il San Venanzo, partita dove forse avremmo meritato anche un risultato più ampio, ma dopo la trasferta di Cerqueto ho visto tra i miei una luce diversa”.

Qual è il giocatore che secondo te, dal tuo arrivo, ha fatto registrare la maggiore crescita sotto la tua gestione?
“Mi vengono in mente ragazzi come Kulli e Sabatini. Davide è un giocatore forte, nemmeno lui sa quanto è forte, ma deve crescere ancora caratterialmente. Il cambio di Kulli è stato determinante nella partita con l’AMC 98. Per quanto Riguarda Biocco, Paolo ha confermato tutte le mie aspettative su di lui e ha fatto un grande campionato. Oltre ai nostri fondamentali senatori, voglio citare anche Cuna e Boraschini che hanno fatto un girone di ritorno strepitoso. Voglio ringraziare anche Pazzogna che, nonostante i problemi fisici, è stato sempre presente all’interno dello spogliatoio e ha contribuito a questa cavalcata”.

Domenica si va a Torgiano, quali sono le aspettative per quest’ultima giornata?
“Andiamo a Torgiano con tre “giovanotti” diffidati: Bucciarelli, Gjinaj e Lucaj. Noi ci presenteremo per fare la partita e provare a finire sulla parte sinistra della classifica, ma non ho ancora deciso se far giocare i ragazzi in diffida, rischiano di saltare la prima partita della prossima stagione”.

Parliamo della vetta della classifica, ti aspettavi un Foligno così dominante nella seconda parte di campionato?
“Sinceramente no, non me lo aspettavo, ma sono stati gli unici a metterci in seria difficoltà sotto il punto di vista della corsa e della determinazione, sono un grande gruppo. Certo è che il San Venanzo ha chiuso il girone d’andata con molti punti di distacco sulle inseguitrici e, al netto degli errori arbitrali che ci sono stati, mi viene da dire che il San Venanzo ha un po’ buttato questo campionato. Ciò ovviamente non toglie nulla al fantastico lavoro del Foligno. Per quanto mi riguarda, torno a ribadire che la rosa dello Spoleto era con ogni probabilità la più forte, ma come avevo già detto le lunghe squalifiche di giocatori determinati hanno inciso e non poco. Negli scontri diretti lo Spoleto ha fatto un ottimo lavoro e ciò testimonia il valore della rosa, ma credo che potessero puntare a un posto più in alto. Devo però spezzare una lancia a loro favore, non è facile giocare le partite in casa in uno stadio che non è il tuo, la situazione dello Spoleto è quantomeno spiacevole”.

Un’ultima domanda: il tuo futuro sarà a Campello?
“Ne abbiamo parlato con Carlo Pacifici e Fabrizio Rossi. La mia volontà è quella di rimanere e credo che anche la società voglia lo stesso. Tornare vicino a casa dopo tre anni a Campitello è stato importante per me. Aldilà del problema del campo, la nostra società è incredibile, non penso esista una società così organizzata in Promozione tra pullman delle trasferte e visite mediche. Anche per questi motivi, spero di restare a Campello”.