SPOLETO – Per la serie calcio e scaramanzia… Sarà un caso, ma quella maglia rossa con le maniche bianche con la scritta “No to racism” ha portato bene allo Spoleto, che domenica scorsa ha pareggiato al 120’ con il Bastia, guadagnando la finale play off, che assegnerà la promozione in Eccellenza.

La cabala della maglia
Ma perché lo Spoleto ha giocato con quella maglia? A raccontare il retroscena è il dirigente Marco Sivori (autore della foto di Paganelli): In campionato contro il Bastia lo Spoleto ha perso entrambe le partite per 2 a 0 e in entrambi i casi ha giocato con la maglia verde. Con la stessa maglia verde i biancorossi hanno pareggiato anche in casa dell’Athletic Bastia che all’andata si era imposto al Comunale quando lo Spoleto indossava addirittura una vecchia maglia grigia. Domenica il Bastia ha giocato con la maglia bianca e quindi per ovvi motivi sarebbe stato impossibile indossare la maglia bianca stile Ajax delle ultime partite di campionato. Non rimaneva quindi che la maglia rossa ereditata dalla Principessa Norah Al Saud, che alla fine ha portato bene.

Quella maglia fu realizzata nella stagione 2019/2020 in seguito ad una serie di episodi di razzismo avvenuti nel calcio di serie A. L’allora dirigenza arabo-americana volle lanciare un segnale anche dal calcio minore e scese in campo con la scritta sulla maglia “To no Racism”, tutt’ora attualissima.

Ora domenica contro il Tavernelle quale maglia indosserà lo Spoleto? Premesso che il Tavernelle è gialloverde dovrebbe essere esclusa già a priori la maglia verde. Una certezza c’è: domenica a Città di Castello lo Spoleto vestirà biancorosso…











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