SPOLETO – In un momento di grande difficoltà per tutti il Ministero dello Sport eroga finanziamenti per evitare il crollo del mondo sportivo. Se il Governo dà, il Comune sarebbe intenzionato a prendere. A far scattare l’allarme sull’ipotetica introduzione di un canone d’affitto per l’utilizzo degli impianti sportivi di proprietà pubblica nella città di Spoleto è il Partito Democratico attraverso una nota diffusa alla stampa.

“Il Partito Democratico di Spoleto fa propria l’apprensione delle società sportive cittadine riguardo al ventilato canone che l’amministrazione comunale vorrebbe applicare sull’utilizzo degli impianti di sua proprietà. Si parla di un corrispettivo di 5mila euro l’anno. Una cifra che le società sportive, prevalentemente a carattere amatoriale e dilettantistico, non possono assolutamente permettersi. 

Sembra siano passati anni luce da quando il Comune concedeva dei contributi alle società sportive riconoscendone l’alto valore sociale, l’importanza dello sport come scuola di vita e, non da ultimi, la costante manutenzione e valorizzazione di un bene pubblico. In realtà parliamo di qualche anno fa. Poi, per motivi di bilancio, il Comune tolse il contributo ma mai si sarebbe pensato di dover assistere al mercimonio su attività di così fondamentale importanza per i nostri giovani, oggi più che mai, con la necessità di trovare motivazioni che li aiutino a crescere in quei valori fatti di lealtà e sana competizione che lo sport sa esprimere.

Il Partito Democratico, laddove si concretizzasse l’ipotesi di applicare il canone sugli impianti sportivi comunali, esprimerà una decisa e ferma opposizione nella consapevolezza che la rinuncia alla promozione delle attività sportive, da parte di molte società, può diventare una pericolosa deriva per i nostri giovani e per la loro formazione”.

Il PD, pur indicando una cifra esatta di 5mila euro l’anno, rimane nel generico senza spiegare nel dettaglio a cosa si riferisce. Ebbene, la questione in linea di massima non dovrebbe riguardare le società che utilizzano le palestre comunali, che dovrebbero continuare a pagare in base al tariffario orario. La questione potrebbe riguardare quelle società che gestiscono impianti sportivi di proprietà dell’ente pubblico, come ad esempio le società di calcio o di rugby. Alcune delle convenzioni per la gestione degli impianti già in scadenza lo scorso anno, a giugno sono state prorogate fino al 2021. Ad oggi le varie società sportive gestiscono gli impianti senza corrispondere all’ente pubblico alcun canone annuo di affitto, ma con il rinnovo delle convenzioni le cose potrebbero cambiare.

Quella del PD non è una nuova scoperta: D’altronde l’amministrazione De Augustinis ha già intrapreso questa via affidando per primo, a fronte di un canone annuo, il campo di tiro con l’arco di San Giacomo. Previsto un canone d’affitto anche per lo Stadio Comunale (5mila euro l’anno), il PalaTenda di via Laureti e per l’ex bocciodromo del parco Chico Mendes. Inutile dire che la politica dell’amministrazione De Augustinis non punta a facilitare e a favorire la pratica dell’attività sportiva. Una operazione poco lungimirante che permetterebbe al Comune di recuperare “pochi spicci” a fronte di un bilancio di svariati milioni di euro. “Pochi spicci” che in un momento difficile come quello che stiamo vivendo potrebbero risultare fatali per diverse società.

Disparità di trattamento: non va dimenticato inoltre che lo stesso Comune di Spoleto da una parte prende e dall’altra dà. Ci sono casi infatti dove il comune per gestire determinati impianti sportivi addirittura paga.

Inutile stilare un bilancio sulla politica dello sport dell’amministrazione De Augustinis. Difficile trovare un punto di partenza per descrivere un fallimento totale su ogni fronte.

 

 











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