CANNARA – Tre settimane per ricaricare le pile e da domenica il Cannara del Patron Antonio Baldaccini si tuffa nel gran finale del girone E del campionato di serie D. Sette partite a partire da quella in casa contro il Grassina per chiudere la stagione che ha permesso alla società umbra di entrare di diritto nel gota dei club virtuosi della serie D italiana.

“È stato un campionato lungo e stressante a causa della pandemia – afferma il Direttore Sportivo del Cannara Angelo Mattonelli (foto)rinvii, turni infrasettimanali, pause per i recuperi hanno provocato diverse problematiche, sia a livelli fisico, sia a livello mentale, ma alla fine siamo comunque ad un passo dall’obiettivo di inizio stagione”

Vi aspettatavante una stagione così?
Per la salvezza matematica manca ancora qualche punto, ma voglio ricordare a tutti che dopo la sconfitta della prima giornata a Montevarchi tutti ci davano per spacciati. Saremmo dovuti essere una delle squadre materasso, invece il nostro progetto ha portato i risultati e al termine del girone di andata siamo diventati la sorpresa del campionato. Il girone di ritorno è sempre più difficile le altre squadre si sono rinforzate, noi abbiamo inserito solo fuoriquota”.

La politica dei giovani quindi ha pagato?
“Siamo partiti con appena sei giocatori esperti, poi con il mercato abbiamo sostituito Felici con Mortaro ed abbiamo notevolmente rinforzato la batteria dei fuoriquota. Il nostro è stato un mercato finalizzato ad allungare la rosa, per far fronte ad un campionato che spesso ci ha visti impegnati in due partite a settimana. I fuoriquota che abbiamo impegnato nell’arco della stagione sono una ventina. Da noi però gioca chi merita e l’esempio è il giovane Porzi, che si allena da settembre in prima squadra ed il Mister lo ha fatto esordire”.

L’ambiente di Cannara ha reso il lavoro più agevole?
“È chiaro che a Cannara si può lavorare bene. Non c’è la pressione della tifoseria, ma il Patron non ci ha fatto mancare niente e la società ha puntato su un progetto sostenibile, fondato su alcuni principi fondamentali. Nelle scelte guardiamo anche l’uomo che c’è dietro al calciatore. Non faremo mai un dramma per un arbitraggio e per una sconfitta. Questo progetto biennale ha permesso di porre le basi per il futuro”.

A proposito di futuro, state già lavorando per la prossima stagione?
“Quest’anno, come da statuto societario, è previsto il rinnovo delle cariche e quindi non so se saremo confermati. Abbiamo ottenuto ottimi risultati, ma sono convinto che il progetto è ancora migliorabile. Non posso nascondere che ci sono diversi giocatori attenzionati da società professionistiche. Ciò non può farci che piacere perché significa che abbiamo lavorato bene. L’obiettivo del Patron Baldacchini era quello di valorizzare giovani del settore giovanile o giovani del territorio ed è proprio da qui che ripartiremo ancora”.

Insomma questo Cannara è una “piccola Atlanta” ed il merito di questi risultati è frutto della fattiva collaborazione di un gruppo unito e coordinato dal Presidente Alessandro Baldacci, dal vice Stefano Piccioni e dal direttore sportivo Angelo Mattonelli bravi ad individuare un allenatore competente ed ambizioso come Mister Antonio Alessandria che grazie al lavoro in campo alla fine è colui che ha permesso a tanti giovani di migliorare e finire addirittura nel mirino di società professionistiche.

Come dice il DS Mattonelli però: “Per ottenere certi risultati ci vuole coraggio”.

 











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