FOLIGNO – Niente pubblico per il derby della Valle Umbra del girone E del campionato di serie D tra Foligno e Cannara che si giocherà domenica (11 ottobre) allo Stadio Blasone. A stabilirlo è il nuovo DPCM del 7 ottobre, che proroga a tutti gli effetti lo stato di emergenza dovuto al Covid 19. Rimangono quindi in vigore le prescrizioni del  DPCM del 7 settembre ed è stato introdotto, come si legge nel sito governo.it  “l’obbligo di avere sempre con sé dispositivi di protezione delle vie respiratorie, e si ampliano le circostanze che prevedono l’obbligo di indossarli”.

Rimangono quindi in vigore le disposizioni del DPCM del 7 agosto, prorogate poi anche il 7 settembre.
“Gli eventi e le competizioni sportive – riconosciuti di interesse nazionale e regionale dal Comitato olimpico nazionale italiano (CONI), dal Comitato italiano paralimpico (CIP) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali – sono consentiti a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali.”

Saggia decisione quella del Governo, che questa volta interviene anche sulla facoltà delle regioni di introdurre misure derogatorie rispetto a quelle previste a livello nazionale: “Si prevede che le regioni, nei limiti delle proprie competenze regionali e di quanto previsto dal decreto-legge n. 33 del 2020, possano introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive”.

Vista la situazione quindi la richiesta dei dirigenti del Foligno di concdere l’ingresso del pubblico per il derby Foligno-Cannara di domenica prossima, inviata ad inizio settimana alla Presidente della Regione Donatella Tesei e al Prefetto non sortirà alcun effetto ed il derby si giocherà a porte chiuse.

Gli spalti del Blasone però potrebbero rimanere ancora vuoti per diverso tempo
La situazione ora si complica per il Foligno che ha venduto circa 2500 abbonamenti perché i tifosi rischiano di non poter assistere alle partite interne fino al 31 gennaio. Il DPCM infatti proroga le disposizioni già in vigore almeno fino al 31 gennaio.











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