SPOLETO – Dopo l’articolo pubblicato ieri da valleumbrasport.it “Circolo padel truffato, pagano due fantomatiche istruttrici argentine che non arrivano mai a Spoleto” è doveroso fare alcune precisazioni su una vicenda che ha destato molta curiosità.

La vittima della truffa è un’associazione sportiva del territorio che aveva autonomamente contattato due istruttrici di padel argentine da impiegare durante l’estate in un circolo locale.

I fatti risalgono al 2021, quando nel mese di maggio i dirigenti dell’associazione sportiva, che con le due maestre aveva anche già stabilito il compenso lavorativo, si sono affidati ad un professionista romano per le pratiche ed i documenti necessari per l’ingresso in Italia e per la regolarizzazione delle due lavoratrici straniere. A fronte di questa prestazione il professionista si è fatto versare attraverso post-pay 2900 euro.

Fin qui tutto bene, poi però sono iniziati i problemi perché i documenti tardano ad arrivare e le due ragazze pronte a volare in Italia sono costrette ad attendere a Buenos Aires. L’attesa è più lunga del previsto la documentazione non arriva e allora alla fine nel mese di luglio i dirigenti spoletini otpano per il visto turistico e finalmente le istruttrici arrivano a Spoleto.

A questo punto però scatta la denuncia al Carabinieri della Compagnia di Spoleto perché il professionista, pur non fornendo il servizio richiesto ha comunque trattenuto le 2900 euro. I militari in seguito ad un’accurata indagine individuano ben tre persone deferite all’Autorità Giudiziaria per il presunto reato di truffa.

Solo di recente però i dirigenti dell’associazione sportiva scoprono che il professionista a cui si erano rivolti, come riporta il quotidiano La Repubblica, sarebbe il principale indagato di ben tre inchieste della Procura di Roma, relativa ad una maxi truffa nei confronti di centinaia di stranieri a cui veniva promesso di diventare italiani.

 











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