COVERCIANO (di Gabriele Grimaldi) – ‘Chico’ Cherubini ha ricevuto stamattina a Coverciano il “Premio Nazionale MCL-Ussi Inside the Sport 2021”, premio nazionale promosso dal Mcl, Movimento Cristiano Lavoratori e organizzato con l’Ussi, Unione Stampa Sportiva Italiana.

Il Football Director della Juventus, nato e cresciuto calcisticamente nel Foligno Calcio prima come giocatore e poi come dirigente, ha parlato del suo percorso che lo ha portato a compiere uno straordinario salto dalla Lega Pro fino a raggiungere la Serie A e la carica più alta della dirigenza sportiva del club bianconero.

Le sue parole riprese dal sito Tuttomercatoweb.

«Non sono qui per gli otto punti in classifica con la Juventus: voglio sperare e pensare che questo premio arrivi per il percorso fatto all’interno del club. Noi direttori sportivi viviamo altrettanto la differenza tra chi è stato un grande giocatore e non: io ho sfiorato il professionismo e ho iniziato a fare il dirigente in Lega Pro.

Da lì ad arrivare alla Juventus, è stato difficile ma stimolante. Viviamo la differenza tra chi ha avuto passato importante e chi non ce l’ha avuta: serviranno dei parametri per accedere al ruolo, esser stati dei calciatori deve avere chiaramente un peso.

Quando vedo Maldini in tribuna, so che il suo peso e la sua valenza ha un valore. Però ci sono ragazzi che non hanno avuto un passato così importante che devono avere la chance di avere questo percorso.

Pensando al mio passato, dico che diciotto anni fa, quando ho iniziato, era indispensabile fare il pellegrinaggio dai Sartori, dai Perinetti, dai direttori che potevano prendere uno dei miei dalla Lega Pro. E’ quel meccanismo che si sta perdendo, oggi si va in un’altra direzione: sarebbe importante che le autorità che regolano il nostro mondo creino qualcosa che redistribuisca le risorse in modo diverso».

 











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