PERUGIA – Squalifica fino al 30 giugno del 2025 per un giovane calciatore “perché, al 51 del secondo tempo, – scrive il giudice sportivo – mostrando evidente disappunto per un calcio di rigore assegnato alla squadra avversaria colpiva, con un calcio, l’arbitro al polpaccio destro, provocandogli dolore”. Naturalmente il giocatore è stato espulso.

I fatti a cui si fa riferimento sono avvenuti nel derby folignate del campionato Juniores A2 tra la Vis Foligno e la C4 Foligno giocato sabato (23 ottobre). Alla fine la partita, proprio grazie al calcio di rigore assegnato dall’arbitro Luca Caccamisi di Foligno, è terminata sull’1 a 1.

La “vittima” di questo pesante provvedimento disciplinare del Giudice Sportivo è un 17enne della C4 Foligno (di cui non riportiamo il nome per questioni di privacy), che molto probabilmente dovrà dire addio al calcio. È evidente che il giovane calciatore ha compiuto un gesto sicuramente da condannare e da cui prendere le distanze, ma è anche evidente che la “punizione” è spropositata se si pensa che si tratta di un ragazzo di soli 17 anni.

Il compito della Figc è anche quello di educare, si punisce per correggere un comportamento errato con il fine di evitare la reiterazione. Quattro anni di squalifica per un ragazzo di 17 anni equivalgono quasi ad una radiazione. In questo modo la Figc non fa altro che allontanare un giovane dallo sport che ama.

“Detta sanzione – si legge nel comunicato 59 del giudice sportivo va considerata ai fini dell’applicazione delle misure amministrative come previste dall’art. 16 comma 4bis del
Codice di Giustizia Sportiva nel testo approvato dal Consiglio Federale della FIGC – C.U. n.256/A del 27.01.2016”.

Come previsto dal regolamento “spetta all’Organo di Giustizia Sportiva, ai sensi dell’art.16, comma I C.G.S., stabilire “la specie e la misura delle sanzioni disciplinari, tenendo conto della natura e della gravità dei fatti commessi”…

Verificando altri casi simili emerge che lo stesso provvedimento disciplinare (4 anni di squalifica) è stato adottato per episodi ben più gravi avvenuti in campionati di serie e non giovanili.











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