FOLIGNO (di Roberto Mattia) – La gioia e i festeggiamenti non possono che proseguire in casa Fulgens Foligno. Dopo aver raggiunto la Serie D, la società biancoazzurra si gode il momento, consapevole che presto ci sarà da mettersi a tavolino e progettare un nuovo ciclo. Il “deus ex machina” Marco Bianconi, a due giorni dall’impresa di Terni, finalmente sta realizzando quanto successo: «Ce le siamo meritato – dice sicuro -, abbiamo fatto veramente la storia: dopo la vittoria in Promozione avevo dichiarato che il nostro obiettivo sarebbe stato quello della Serie D in due anni. Ce l’abbiamo fatta. Siamo stati bravi, magari anche fortunati, ma abbiamo davvero tutti tanti meriti. La società ha lavorato benissimo nella gestione e responsabilizzazione dei calciatori. Loro e lo staff tecnico non dovevano pensare ad altro che al campo e da questo punto di vista sono stati perfetti. Siamo fieri di averli difesi quando c’è stata una flessione, abbiamo sempre avuto fiducia nei nostri. Siamo indubbiamente contenti, felicissimi. È stato un percorso bello ed entusiasmante. La nostra partenza è stata dalla Seconda Categoria come C4, a Pozzo, e siamo arrivati a giocarci una gara importante come quella di Terni domenica».

Già, domenica. Mille emozioni allo “Strinati” e a un certo punto tutto sembrava compromesso: «Sono sincero, al 30’ della ripresa avevo già la mente alla prossima con il Pierantonio e poi al possibile spareggio. Sotto sotto ci speravo, ma per scaramanzia non volevo crederci troppo. Invece è successo quello che abbiamo visto tutti: quando ha segnato il 2-1 D’Urso ero davvero incredulo. Mister Manni ha azzeccato la mossa giusta. Voglio comunque rendere merito al Terni FC, che ha disputato una grande stagione: hanno dimostrato di essere una grande società e una grande squadra».

Foligno torna in Serie D con la Fulgens: «Ci godiamo il momento – spiega Bianconi -. Abbiamo le nostre idee e ben chiare. La D era un sogno che è diventato realtà: ora dovremo capire come è la categoria e affrontarla secondo il giusto passo. Come detto, però ora è il tempo di festeggiare. Se porto tutta la squadra a Ibiza? Tutti insieme non è possibile, ma verranno scaglionati. Sicuramente se lo sono meritato. Abbiamo sempre tenuto duro, mantenuto l’unione. Come società siamo stati bravi a fare da scudo a loro e al mister. In quanti avrebbero confermato un tecnico squalificato per due mesi e mezzo? Noi lo abbiamo fatto perché è una persona dal grande spessore umano e caratteriale. È stato il capofamiglia, che ha fatto sentire tutti al centro del progetto. Bravi tutti ovviamente i componenti dello staff, ma vorrei nominare in particolare il nostro match analyst Giacomo Fiaschini: ha fatto un grande lavoro dietro le quinte».

Partono le dediche: «Non posso non pensare a Vittorio Bussotti, che della C4 è stato l’anima. Per noi è stato ed un vero riferimento, veglia su di noi dall’altro e sarà di sicuro felice per il risultato raggiunto. Un pensiero personale? A mio papà che mi ha trasmesso la passione per il calcio, alla mia famiglia e ovviamente a tutti i componenti dell’ACF Foligno. Ogni persona del nostro mondo ha sofferto, ha messo sacrificio ed impegno in questo anno. È vero, siamo un gruppo di amici, ma nel metodo siamo cresciuti. Da sempre ci ha contraddistinto una grande organizzazione e via via abbiamo alzato il livello. La nostra è una gestione familiare, ma con professionalità e principi saldi. La vittoria è il merito di tutti».

Attenzione però: la stagione non è finita. Domenica ultima gara di campionato, poi la “Supercoppa umbra” contro la vincente della Coppa di Eccellenza, l’Atletico BMG. Sfida probabilmente sabato 4 maggio a Santa Maria degli Angeli: «Sia noi che loro vogliamo la doppietta: sarà un bel modo per concludere questa annata bellissima».











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