FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – “Deve essere la partita di tutti i folignati a prescindere dal tifo per il Foligno Calcio o la C4. Questa è la partita di Foligno, la partita della nostra città. Per cui deve essere una festa“. A parlare è Leonardo Agostini, centrocampista che con la maglia del Foligno Calcio e con quella della C4 ha scritto pagine importanti di storia pallonara cittadina recente a suon di giocate e partite da protagonista assoluto in mezzo al campo.

Che derby è Foligno-C4?
Secondo me questo è il Derby con la maiuscola. In tutte le categorie i derby riservano sempre grandi sorprese, sono partite tese dove la posta in palio è elevata non perché  ci sono solo i 3 punti, ma anche la possibilità di darsi una spinta importante in campionato. La C4 sta vivendo un periodo critico a livello di classifica e di guida tecnica e quindi questa può essere l’occasione perfetta per rilanciarsi e prendere un’altra direzione in un campionato che, per come è stata costruita, è alla sua altezza. E’ anche un’occasione di rivincita: vincere un derby darebbe tanta motivazione, fiducia, consapevolezza e stimoli più per fare quello scalino finora è mancato. Secondo me è la C4 una squadra che se inizia fare dei risultati utili consecutivi può ritrovarsi facilmente lassù per l’ambizione e la squadra che ha. Anche perché, alla, fine la classifica è molto corta. Dall’altra parte Il Foligno Calcio ha la possibilità di regalare una grande gioia ai propri tifosi in casa perché ha un ruolino di marcia impressionante in trasferta, mentre al Blasone zoppica un po’. E quindi questa è l’occasione perfetta per dare una gioia ai tifosi in un derby che è sentito da entrambe le parti.

Che valore assume questa partita in questo momento?
In un campionato ci sono quelle 3-4 finali che possono dire ad ogni squadra che campionato è in grado di poter fare. Secondo me quella di domenica, oltre ad essere un derby e ad avere quell’atmosfera particolare di un derby, è una partita che arriva in un momento fondamentale per entrambe le squadre: per il Foligno per lanciarsi nella zona alta della classifica, per la C4 perché è l’occasione perfetta per risollevarsi da questo periodo travagliato. I derby, come le finali, si dice che non si giocano, ma si vincono. Io penso sarà una partita bellissima. La C4 ha dalla sua giocatori di grande esperienza che magari sono più abituati a giocare questo tipo di partite. Il Foligno, invece, ha questo coraggio e questa spensieratezza data dai giovani. Sono due squadre opposte per caratteristiche, ma si giocano entrambe una grande fetta della propria stagione. Il derby, come succede in Serie A, mentalmente è una partita e un crocevia importante. Un po’ come Roma-Lazio o Milan-Inter.

Gli ex della C4 sentiranno tensione nel ritornare a giocare al Blasone?
Il fattore Blasone è un fattore sia per la storia che per le emozioni che suscita, ma anche per le dimensioni stesse del campo, essendo grande. Il Blasone è uno dei pochi stadi veri in Umbria e quindi questo sarà un fattore importante. Sta ai giocatori trasformarlo o in un’arma in più o un’arma a loro taglio. Penso che gli ex della C4 siano tutti abbastanza maturi per poter fare bene al Blasone, ma questo conta anche per i giovani del Foligno. Non vorrei che i giocatori sentano la pressione dello stadio, perché è un motivo in più per dare tutto come stanno facendo.

Chi potrebbe essere un giocatore decisivo per il Foligno e per la C4?
Per la C4 ho visto un grande Campagnacci che domenica è ritornato con una doppietta e due assist. Se dovesse giocare, è un elemento in grado di spostare gli equilibri per carisma, caratteristiche e qualità da altre categoria. E spero in un ruolo fondamentale di Cavitolo perché è un foligante doc e un amico. Per il Foligno non vedo un giocatore in grado di fare la differenza, ma dico che il reparto difensivo potrà veramente essere l’arma in più. Dietro hanno giocatori importanti come Dell’Orso, per cui  devono una fase difensiva importante e ripartire in velocità con la tecnica che hanno. Devono tenere botta difensivamente contro una squadra di grande qualità.

Vedi favorite? Che percentuali daresti?
Il derby è sempre 50 e 50. La storia insegna che non c’è mai un favorito, tanto in Serie A quanto nelle serie inferiori. La posta in palio è talmente alta che sono sicuro che le entrambe squadre arriveranno con motivazioni al massimo. Non mi sento di dare un favorito.

Che risposta ti immagini dal pubblico del Blasone?
Deve essere la partita di tutti i folignati a prescindere dal tifo per il Foligno Calcio o la C4. Questa è la partita di Foligno, la partita della nostra città. Per cui deve essere una festa. Quando ero alla C4 ho sempre pensato che la C4 debba essere un fiore all’occhiello della città e sono convinto che la competizione aumenti il livello. Questa “rivalità” deve essere sana e reale e può spingere entrambe le società a fare sempre meglio. Ben venga il Foligno Calcio e ben venga la C4. E mi auguro che nel derby di ritorno sia un derby in cui entrambi si giocheranno qualcosa di importante in alta classifica. Ripeto: questa deve essere una festa per il calcio folignate e la città. Avere due squadre in Eccellenza, pur con progetti, mentalità e visioni diverse, deve essere motivo di orgoglio e non di conflitto. Parliamo di ragazzi e uomini che fanno il proprio lavoro con professionalità e passione e che quindi vanno sostenuti, tanto per il Foligno Calcio quanto per la C4.

Che messaggio vuoi mandare alle tue ex squadre?
Spero che sia un giorno di festa, il resto sono tutte chiacchiere. A questo punto vinca il migliore, cioè la squadra che giocherà con più coraggio e personalità.











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