SPOLETO – La triste vicenda, raccontata questa mattina (12 febbraio 2022) in un articolo di Ilaria Bosi su Il Messaggero, risale all’epoca Pecorelli-Ciambottini (che non sono assolutamente coinvolti nel procedimento penale pendente dinnanzi al Tribunale di Spoleto).

L’imputato infatti è un 60enne romano che nella stagione 2015-2016 (Andrea Pecorelli fu il presidente della Voluntas Spoleto fino alla fine di dicembre 2015, poi subentrò Riccardo Ciambottini) avrebbe ricoperto il ruolo di Direttore Generale, incarico mai formalizzato, secondo il quotidiano romano, “visto che non risulta nero su bianco negli atti processuali”.

L’uomo è accusa di circonvenzione di incapace perché avrebbe approfittato delle stato di minorata capacità psichica di uno spoletino che l’epoca dei fatti (da settembre 2015 a marzo 2016) ricopriva (anche in questo caso non ufficialmente) il ruolo di factotum-magazziniere.

L’imputato secondo l’accusa avrebbe fatto intestare alla parte lesa contratti d’affitto di appartamenti, gli avrebbe fatto aprire conti correnti e firmare assegni anche in bianco. In particolare a nome dello spoletino risulterebbero due contratti di affitto per gli alloggi dei giocatori, ma anche un conto corrente a lui intestato. Sarebbero ben 36 gli assegni che l’imputato si sarebbe fatto consegnare dalla vittima di cui dieci in bianco e alcuni anche del suo conto corrente personale. Assegni utilizzati per pagare servizi utilizzati dalla squadra e non solo in varie parti d’Italia.

La vittima quindi nell’arco di pochi mesi avrebbe visto il proprio conto corrente prosciugato. Sarebbero spariti 12mila euro frutto dei risparmi di una vita. La triste vicenda è venuta alla luce quando alcune delle persone pagate con gli assegni hanno scoperto che era impossibile incassarli e quindi si sono rivolti direttamente alla vittima che vive a casa di un congiunto ed è scattata immediatamente la denuncia.

Nel presso è coinvolta anche una spoletina di 52 anni, che secondo l’accusa avrebbe depositato in comune false autocertificazioni.

Venerdì in aula sono inziati a scorrere davanti al giudice i primi testimoni dell’accusa ed è stata sentita proprio la parte lesa assistita dal proprio legale.

“Secondo quanto emerso – scrive il Messaggero – l’uomo avrebbe raccontato che l’imputato non era solo quando gli ha chiesto di intestarsi affitti e conti: la vicenda quindi potrebbe allargarsi”.











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