FOLIGNO (di Gabriele Grimaldi) – Per 6 giorni su 7 è un tranquillo avvocato di Foligno alle prese con il suo lavoro. La domenica, appena indossa gli scarpini, si trasforma in un roccioso difensore pronto a guidare la retroguardia della Vis Foligno in tutti i campi del girone B di Promozione. La partita con l’AMC98 di domenica scorsa, però, per lui è stata diversa da solito. Giuseppe Galligari ha infatti segnato il gol del decisivo 1-1 finale timbrando il cartellino nel giorno del suo 43 compleanno

Quanto è stato emozionante segnare questo gol con la maglia della Vis Foligno?

E’ stata una bellissima emozione anche perché l’ho segnato su un campo difficile e dopo che eravamo passati in svantaggio. Segnare il gol del pareggio per portare a casa un punto per la salvezza è stato importante. Direi che è un bellissimo punto fuori casa…poi il fatto che il gol sia arrivato nel giorno del mio 43esimo compleanno è una bella coincidenza“.

Da quanto tempo non segnavi?

Da qualche anno, mi sembra il 2015. Questo è il primo gol con la Vis Foligno, squadra dove sono arrivato due anni fa e e dove mi sono trovato subito bene. L’ambiente è bellissimo, la società è solida e seria con un allenatore, Mauro Rossi, di grande qualità. Fare il primo gol con la Vis è una bella soddisfazione“.

Nella tua carriera quanti gol hai segnato?

Giocando da difensore ne ho fatti sempre molto pochi…a maggior regione questa è stata una piacevole eccezione (ride ndr). La regola è che io non segno, ma non li faccio fare agli altri. Stavolta sono riuscito a fare gol e devo dire che è una bella sensazione“.

A chi dedichi questa prima gioia personale in maglia Vis?

Io ringrazio tutti i compagni di squadra con con cui gioco e con cui mi trovo benissimo. Appena ho fatto gol ci siamo abbracciati ed è stato un momento bello…anche perché è raro, io segno col contagocce. Poi se arriva un gol così imporatnte per il risultato…non posso che dedicarlo ai miei compagni di squadra“.

Ti senti un po’ il leader di questa squadra che ha tanti giovani in rosa?
Io mi sono trovato bene col gruppo dei ragazzi pur non essendo il capitano che è Simone Fedeli, un grande amico e un giocatore di grandissima qualità. Più che essere un leader, mi sono inserito in questo gruppo con spirito di servizio e nulla di più. Il gruppo funziona ed è molto amalgamato perché è gestito bene dalla società e dall’allenatore. Per me è un piacere farne parte. Ci tengo a sottolineare ancora la figura di Simone Fedeli che è il nostro capitano e punto di riferimento, è lui che fa la differenza. Sicuramente sono il più anziano come età, ma poter giocare con chi ha qualche anno meno di me è una bella soddisfazione“.

Cosa ti ha spinto a ricominciare a giocare a calcio?
“Io smisi nel 2004 e restai fermo fino al 2012 per terminare gli studi e iniziare a lavorare. Dopo mi è ripresa la voglia di giocare. Ho ricominciato col Cecuris a Nocera in Seconda Categoria con allenatore-giocatore Fabio Armillei. Poi ho giocato col San Giovanni Profiamma, con lo Spello, la Grifo Cannara e poi sono arrivato alla Vis Foligno, soluzione ideale per me che abito a 100 metri dal campo. Questi anni sono stati un po’ condizionati dal Covid per cui ce li siamo goduti ad intermittenza, ma mi piace sottolineare il fatto che la società non ci fa mai mancare niente ed è organizzata”.

Che rapporto hai con mister Mauro Rossi?
Lui è un allenatore di qualità e secondo me farà strada anche in categorie superiori. Per come ci alleniamo, gli standard di allenamento sono di grande qualità. Stiamo facendo bene e ora dobbiamo raggiungere la quota matematica della salvezza per mantenere la categoria dove merita di stare la Vis“.

Quale è il tuo segreto di questa longevità nel calcio?
Quando mi fermai per motivi di studio e lavoro mi era dispiaciuto molto, per me era una rinuncia. Appena ho avuto la possibilità, però, ho ricominciato con tutte le difficoltà del caso. Ripartire dopo diversi anni di stop non è stato facile. Mi sono allenato bene, ho iniziato a curare i dettagli e l’alimentazione che più si va avanti con l’età più diventano fondamentali…altrimenti non sarei riuscito a stare al passo di chi ha diversi anni in meno di me. Se poi c’è una squadra organizzata e che funziona bene come la Vis, è anche più facile fare bella figura“.

Che consiglio daresti ai giovani che si trovano un po’ nella situazione in cui ti era trovato tu nello scegliere tra calcio, studio e lavoro?
Il consiglio è che, se si può, bisogna provare a conciliare le cose insieme perché è la cosa migliore. Il top sarebbe studiare/lavorare e fare sport. Io mi ritrovai in una situazione particolare e quindi dovetti dare la precedenza a studio e lavoro, visto che abbiamo uno studio legale di famiglia che aveva bisogno del tempo giusto. Una volta stabilizzata l’attività lavorativa, è ritornato il tempo per poter giocare. In questi anni mi sono divertito molto in tutte le società in cui sono stato e ho creato rapporti che poi rimangono nel corso degli anni. Lo sport è fondamentale come regola di vita, fa stare bene sia i giovani che i meno giovani perché è un ambiente pulito. Stare nel mondo dello sport è sempre una bella cosa“.

Il prossimo anno resterai nel mondo dello sport…ancora da giocatore?
Io vorrei fare un’altra stagione. Per riuscirci ci deve essere la combinazione che c’è stata in questi anni tra società e allenatore. Arrivati a questa età, si rinnova di anno in anno…Da parte mia c’è voglia di fare un’altra stagione fatta bene di calcio giocato, ma guardiamo con la logica di anno dopo anno“.











Commenti