SPOLETO – “Non vedo l’ora di tornare in campo”. Quando un calciatore pronuncia queste parole il lunedì dopo aver vinto il derby della sfida al vertice del campionato c’è poco da dire: è un momento magico.

Si perché lo Spoleto di Mister Francesco Raggi ha vinto 5 partite su 5 e uno dei grandi protagonisti di questa prima parte delal stagione è sicuramente il capitano Emiliano Quagliatti (foto di Marco Sivori), perno del centrocampo biancorosso e uomo d’esperienza e di equilibrio che insieme a Liborio Zuppardo riveste quel ruolo di “traghettatore” tra due diverse ere del calcio spoletino. Si perché nel 2003 Emiliano era uno dei fuoriquota della Fortis Spoleto di Mister Cerafischi, che vince l’Eccellenza, poi nella prima parte della stagione ha fatto parte anche della Fortis di Mister Marcello Pasquino ed ora è di nuovo li ad indossare quella maglia biancorossa.

“È un bellissimo moento per la squadra, siamo un bel gruppo. Era importante partire bene e sappiamo benissimo che nel calcio i risultati aiuto e sono importantissimi per il morale. Non potevamo iniziare meglio ed il bello è che tutto ciò è avvenuto con una squadra completamente nuova, composta da giocatori, più e meno esperti, che non avevano mai giocato insieme. Sappiamo che possiamo migliorare ancora molto, abbiamo ampio margine e ancora non abbiamo potuto fare affidamento su Alessandro Tomassoni.

Gran parte del merito di questi risultati e di Mister Francesco Raggi. È un lusso avere un’allenatore come lui, bravissimo da un punto di vista tecnico, ma molto bravo anche nella gestione del gruppo e dei rapporti con i giocatori. Ho avuto tanti allenatori nella mia carriera, ma come Mister pochi riescono a comprendere le dinamiche del gruppo ed inoltre è anche molto bravo con i giovani.

Abbiamo iniziato benissimo, ma dobbiamo rimanere con i piedi per terra perché il campionato è ancora lungo. Mi piacerebbe vincerle tutte, ma sappiamo benissimo che prima o poi i problemi  e le difficoltà arriveranno ed è in quel momento che dovremo dimostrare di saper reagire. Possiamo contare su ottimi fuoriquota, bravi tecnicamente che si impegnano sempre al massimo e questo aspetto alla fine potrebbe fare la differenza. Abbiamo anche un’ottima società che non ci fa mancare niente e anche questo è molto importante. 

Non vedo l’ora di tornare a giocare al Comunale, speriamo che il campo sia bello. È emozionate vedere il pubblico che domenica dopo domenica diventa sempre più folto. A me e Liborio ci chiamano “Quota 100”, ma sarebbe un grande onore riportare lo Spoleto nelle categorie che merita”.

 











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