SPOLETO – “Vogliamo ricordare (siamo in Umbria), un ex corridore Francesco Cesarini, che è scomparso a soli 57 anni per un male incurabile. Aveva conquistato il Giro d’Italia dilettanti nel 1982, poi la medaglia di bronzo nella corsa in linea ai Giochi del Mediterraneo nel 1983”.

Con queste parole, oggi pomeriggio, durante la cronaca della tappa L’Aquila-Foligno la redazione di Rai Sport ha voluto ricordare il ciclista spoletino.

L’ex compagno di squadra Marco Saligari ha raccontato un simpatico aneddoto risalente a quando i due erano all’Ariostea. “Durante il briefing prima della tappa il direttore sportivo Giancarlo Ferretti diceva: “Dovete restare tutti davanti” e Cesarini alzava il braccio e rispondeva “ma se tutti stiamo davanti dietro chi sta”?

Ebbene nel 1991 nella tappa Rieti-Città di Castello Francesco prese alla lettera quelle parole e, giunto nei pressi della sua Spoleto, andò addirittura in fuga.

Il telecronista dell’epoca annunciò lo scatto di Cesarini e Mario Cipollini. Una fuga quantomeno inattesa perché al traguardo mancavano ancora circa cento chilometri. Quella dei due, all’epoca compagni di squadra alla Del Tongo, non era una fuga per andare a vincere la tappa, ma una fuga per avvantaggiarsi rispetto al gruppo per effettuare una sosta del tutto particolare.

Proprio nei pressi di Spoleto e precisamente a San Giacomo ad attenderlo c’era la moglie Donatella, uscita da poco dal reparto di maternità, ma soprattutto la piccola Francesca, che proprio quel giorno per la prima volta ha abbracciato il suo papà.

Ed è proprio a San Giacomo che oggi Francesca e Donatella (foto) hanno atteso il passaggio del giro proprio comune trent’anni fa quando un ciclista, un uomo, un papà si alzò sui pedali per vincere le gioie della vita.

 

 











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