SPOLETO – A dare la notizia è stato il Presidente dello Spoleto Vittorio Montesi durante la serata organizzata per ringraziare gli sponsor della società. “Il centro sportivo di San Nicolò sarà intitolato a Cesarino Maiocchi”.

La conferma è arrivata sempre ieri sera dall’assessore allo sport e vicesindaco del Comune di Spoleto Stefano Lisci, ma più in particolare dal consigliere comunale Enzo Alleori, che ha sposato in pieno la proposta di valleumbrasport.it del maggio 2022 ed è il principale promotore dell’iniziativa, avendo già presentato una mozione in consiglio comunale per chiedere di intitolare il centro sportivo al compianto Cesarino.

Il regolamento comunale prevede che per l’intitolazione di una via, una piazza, un teatro o un impianto sportivo debbano essere trascorsi dieci anni dal decesso e quindi l’intitolazione non potrà avvenire prima del 2024.

Scomparso nel 2014 oggi Cesare Maiocchi, noto a tutti come “Cesarino” avrebbe avuto 103 anni e se fosse ancora vivo state sicuri che ci sarebbe ancora anche la Stella Rossa. La società fondata negli anni 50 dallo stesso Cesarino ha scritto la storia del calcio locale e non solo perchè l’impegno di Cesare era innanzitutto di carattere sociale. La squadra inizialmente giocava allo Stadio Comunale poi si è spostata al campo di San Nicolò dove ha giocato fino al 2006. Ed è proprio per questo motivo che il centro sportivo di San Nicolò sarebbe intitolato proprio a lui.

Ma chi era Cesare Maiocchi?
A raccontarci la sua storia è lo stesso Cesarino in una meravigliosa intervista (video 1 e video 2) di un giovanissimo Filippo Consales (giornalista professionista oggi responsabile stampa CONI), un documento unico ed importantissimo per la storia di Spoleto perché Maiocchi non si impegnò solo nel settore sportivo, anzi addirittura fu Sindaco per un giorno.

La storia
Cesarino fu prima garzone, poi postino e infine dipendente Enel. Nel 1943 scappa dalle minacce degli uomini del regime fascista e raggiunge Napoli, riuscendo a superare la linea Gustav e a unirsi ad altri partigiani. A Spoleto Cesarino torna alla fine della seconda guerra mondiale e da subito si spende per i diritti di cittadini e lavoratori, militando nel Pci e nel sindacato. Per il suo 80esimo compleanno la città lo nomina sindaco per un giorno.

È proprio da Napoli che parte l’idea di fondare la Stella Rossa la società che ha dato la possibilità a diverse generazioni di spoletini di giocare a calcio con l’entusiasmo ed il sorriso in volto. Rimane storica la frase: “Daje che l’emo imbottijati…” rivolta ai propri giocatori da bordo campo mentre la squadra avversaria vinceva 5 a 0…

 











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